25 anni senza Lucio
Tante cose sono state dette su Lucio Battisti, sempre dagli altri, poche da sé stesso.
Cantautore controverso per i suoi tempi, oggi amato dalle anime più sensibili. Ciò che è certo è che non verrà mai dimenticato.
“Si può eludere la solitudine però volersi bene no.” – Amarsi un po’
Di Lucio oggi ricordiamo molti testi, impossibile che non risuoni in noi “tu chiamale se vuoi, emozioni”, in realtà Lucio era quello che donava musica alle parole di Mogol: una delle coppie fondamentali della formazioni del cantautorato italiano. Anche se molte volte Giulio Rapetti Mogol ha affermato di cucire le parole sulla melodia che già gli arrivava da Lucio, e tentava di dare un senso ai ritmi e alle ballate. Caratteri diversi: Mogol più umanistico e riflessivo, Lucio un matematico dall’intelligenza vivace.
Voce moderna e innovativa, artista dalla formazione internazionale, passava almeno 7 ore al giorno per studiare i cantanti stranieri più famosi. Colui che è riuscito a creare delle canzoni così nuove, eppure così “cantabili”, moderne, semplici, vere, adatte a tutte le generazioni.
“Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori e non studiarsi, ubriacarsi di fiducia per uscirne finalmente fuori.” – Aver paura d’innamorarsi troppo
Lucio scrive anche 3 canzoni per Mina: Insieme, Io e te da soli, Amor mio. Storico il loro duetto del 1972, anno in cui tutti e due decidono di abbandonare le scene.
«La sua fama e il suo seguito giovanile sono stati tali che a volte è stato paragonato a Bob Dylan, non tanto per i contenuti politici delle sue canzoni quanto per il modo in cui hanno segnato un’epoca.»
New York Times
Durante la sua carriera è stato accusato di essere fascista, lui che non si schierava da nessuna parte in un’epoca in cui quasi tutti i cantautori manifestavano le proprie idee di sinistra, compreso il suo amico Mogol. Lui che addirittura parlava di ecologia in un’epoca in cui la sinistra si occupava di altro. Forse lo accusavano di questo: se non dici di essere comunista, allora sei automaticamente fascista. Era un crimine voler parlare solo d’amore?
“Dove vai quando poi resti sola? Il ricordo, come sai, non consola.” – Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi
Lucia Russo
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