Io vedo quello che tu non vedi
No, non è un complimento che faccio a me stessa, anzi a volte ne farei volentieri a meno. In realtà mi chiedo cosa succede se il livello di percezione di un evento è diverso?
A volte capita che io veda in qualcosa una tragedia immane, mi rendo conto dopo pochi giorni che non è così, solo quando qualcun altro me lo fa notare. Ma in quel momento il mio cervello non ragiona, o ragiona male, o ragiona al contrario, non l’ho ancora capito. Anzi in quel momento me la prendo anche con chi non percepisce quella “cosa” così come la percepisco io. Chissà quante volte mi avranno ripetuto “Guarda che non è così, non importa, non è così grave” eppure, pur conoscendo bene le cose gravi quali sono, io sono sempre pronta a fare la drama queen.
Non è un dramma che fa ridere, come quello delle serie tv latino-americane, è un dramma che ti fa dannare, che non ti fa comprendere perché tu percepisci la gravità della situazione e gli altri no. Per me la realtà è quella, non vedo vie d’uscita.
Il peggio è quando tento di far capire la situazione agli altri dicendo “per me è così”, ognuno la trova una giustificazione ai miei comportamenti sbagliati, ma non si rendono conto che è proprio la percezione dei fatti a fare la differenza.
Mi sento solo dire che quello che penso è sbagliato ma nessuno si mette nei miei panni, nessuno mi comprende.
Penso di essere da sola in mezzo a un mondo di sani? Sono io l’unica fuori di testa? Come faccio a far capire agli altri che la penso diversamente? Non è questo il disagio che sentono tutti i diversi? Il senso di alienazione, l’incomunicabilità, la solitudine.
Lucia Russo
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