La vera natura dei serpenti
Quante volte sentiamo dire che il serpente è uno degli animali più pericolosi al mondo? Eppure solo una piccola percentuale, tra tutte le specie che esistono al mondo, è veramente dannosa per l’essere umano.
Noi veniamo influenzati dalle credenze cristiane del Paradiso, forse sono nate lì per superstizioni sul serpente come “simbolo del male”, ma questo accade solo nella nostra cultura. In altre parti del mondo o in altre epoche, la sua simbologia ha tutto un altro significato.
Nell’Antica Grecia per esempio, era simbolo di conoscenza e veniva affiancato alla medicina. Inoltre è uno degli archetipi che popolano l’inconscio collettivo dai tempi delle origini, nella cosmogonia e nelle religioni di innumerevoli popoli, il serpente è colui che risveglia la conoscenza ed è simbolo della ciclicità della vita.
Ma quali sono i serpenti, oggi, veramente pericolosi per l’uomo?
Dobbiamo sapere che alcune tossine di elapidi, come il serpente tigre australiano o il bungaro asiatico, di viperidi e di idrofidi (serpenti di mare), bloccano il passaggio dell’impulso nervoso dal nervo al muscolo. In questo modo si ha progressivamente paralisi e arresto dei muscoli respiratori e del cuore. Alcuni crotalidi (serpenti a sonagli) e viperidi (la vipera) hanno tossine che danneggiano le cellule dei tessuti e in questo caso l’amputazione della parte colpita evita la cancrena, che causa infezioni mortali. Nella lista, però, possiamo mettere anche: l’echide (viperide, Nord Africa, Asia Minore); il mamba (elapide, Africa) in particolare il mamba nero, che può raggiungere i 4 metri, una lunghezza considerevole per i serpenti velenosi; il boonslang (colubride, Sud Africa); i crotali del bambù (viperidi, Centro e Sud America); i crotali terricoli (viperidi, Centro e Nord Africa); i serpenti corallo (elapidi, Centro e Sud America).
Fra i serpenti a sonagli, il più velenoso di tutti è crotalo diamantino orientale. La gran parte di questi serpenti ha un veleno emotossico, che iniettato riesce a distruggere i tessuti, a degenerare gli organi e a provocare l’interruzione della coagulazione del sangue. Poi abbiamo la vipera della morte, un serpente che vive in Oceania, soprattutto in Australia e in Nuova Guinea. Si ciba in gran parte di topi e di altri serpenti. La sua testa è triangolare, è lunga al massimo sugli 80 centimetri ed ha un corpo molto tozzo. Il suo morso è fra i più pericolosi al mondo. Il suo veleno causa la paralisi degli arti e degli organi vitali. Se non curato, entro sei ore può provocare la morte per insufficienza respiratoria. I sintomi del suo morso si possono non sentire niente anche fino a 48 ore dopo. Poi possiamo trovare the black mamba, ossia il mamba nero. Il grande giocatore di basket Kobe Bryant, per la sua grande precisione, è soprannominato proprio così. E infatti questo serpente, che vive un po’ in tutta l’Africa, è famoso per la precisione chirurgica del suo morso micidiale e per la sua grande aggressività. Oltre a ciò, il mamba nero detiene un altro primato: è il serpente terrestre più veloce al mondo con i suoi 20 chilometri orari. Un suo solo morso può uccidere anche 25 uomini. Il suo veleno ha un’azione molto rapida, e il sintomo iniziale è un forte dolore nella zona colpita, un formicolio in bocca e alle estremità degli arti, la visione doppia, senso di grave confusione, febbre, salivazione eccessiva e schiuma dalla bocca e dal naso, mancanza di controllo muscolare.
Un altro problema importante in questi casi è il centro antiveleno, per esempio in tutto il Brasile oggi ce n’è solo uno a Rio de Janeiro.
Lucia Russo
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