Calcioscommesse, un problema calcistico sempre attuale
Il calcioscommesse è ormai molto diffuso tra i tifosi del calcio, sviluppandosi in un primo momento in Inghilterra e diffondendosi a macchia d’olio anche al di fuori degli UK creando anche dei grandissimi scandali all’interno delle società calcistiche.
Regolarmente gestite dall’organo dello Stato chiamato AAMS, il calcioscommesse viene spesso gestito dalla criminalità organizzata, portando così avanti un giro d’affari nonostante la legalizzazione del gioco in sale autorizzate.
Il primo scandalo che scoppiò in Italia delle scommesse calcistiche fu il cosiddetto Totonero durante la stagione agonistica 1979-1980, coinvolgendo giocatori, dirigenti e società di Serie A e B, i quali truccarono le partite di campionato tramite scommesse clandestine che, per la FIGC, rappresentavano casi di illecito sportivo.
Fu il primo, grande scandalo di illeciti e partite truccate per via del numero di club e calciatori coinvolti; l’impatto mediatico fu così grande da portare il presidente federale Artemio Franchi, all’epoca anche alla testa dell’UEFA, di dare le dimissioni.
Infatti, vennero condannate alla giustizia sportiva le squadre Avellino, Bologna, Lazio, Milan e Perugia per la Serie A, per la Serie B il Palermo e il Taranto, mentre il Pescara fu l’unico assolto nonostante l’accusa avesse chiesto una penalizzazione.
Un caso analogo scoppiò nel 1986 con il Totonero-bis, dove ci fu un’inchiesta relativa ad un giro di scommesse illegali che nacque da alcune intercettazioni telefoniche, condotta dal Procuratore di Torino Giuseppe Marabotto.
Fu il 2 maggio 1986 quando Armando Carbone, braccio destro di Italo Allodi – dirigente del Napoli dell’epoca – venne arrestato a seguito di una confessione in cui confermava l’esistenza di un giro di scommesse in merito ad alcune partite di calcio dei campionati dalla Serie A fino alla Serie C2, dal 1984 al 1986.
L’allora presidente del Lanerossi Vicenza, Dario Maraschin, confessò di aver versato 120 milioni di lire per vincere una partita contro l’Asti e il pareggio contro il Piacenza nel Campionato di Serie C1 1984-1985, senza però affermare di aver truccato alcuna partita della Serie B 1985-1986. Quest’ultimo dettaglio si rivelò, però, falso in quanto alcune intercettazioni telefoniche dimostravano il contrario, specialmente negli incontri contro Monza e Perugia.
Nel 2011 il mondo calcistico italiano vide scoppiare un nuovo scandalo sulle scommesse calcistiche noto come Scommessopoli, che coinvolse giocatori, dirigenti e società di Serie A, Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, la cui accusa principale fu quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
12 anni dopo Scommessopoli e 43 dal primo Totonero, ecco che la storia si ripete: un altro scandalo di calcioscommesse.
Tutto è partito da un’inchiesta in corso da parte della Procura di Torino, che, mentre indagava sul riciclaggio da parte di agenzie di scommesse illegali, si è imbattuta in intercettazioni dove uscivano fuori nomi di calciatori che avrebbero scommesso sul circuito illegale.
Fabrizio Corona, personaggio televisivo e imprenditore italiano famoso anche per essere stato coinvolto, negli anni, in diversi procedimenti giudiziari, ha poi rivelato i nomi dei calciatori coinvolti ancor prima che la giustizia facesse emergere l’universalità degli indagati.
Corona, tramite la sua (forse unica) fonte d’informazioni sul caso – lo zio del calciatore Sebastiano Esposito –, ha dichiarato che alcuni giocatori della massima serie siano coinvolti nel giro di calcioscommesse.
Tra i nomi che spiccano nella lista, vi sono Nicolò Fagioli – al quale gli verranno dati solo 12 mesi di squalifica per aver collaborato –, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Altra accusa è stata rivolta verso Nicola Zalewski, terzino polacco della Roma, che però ha minacciato querela; infatti, un’altra fonte misteriosa di Corona ha smentito l’accusa dichiarando di aver fatto il suo nome per soldi.
Ma non sono gli unici calciatori ad essere finiti nella tempesta: anche Nicolò Casale, Stephan El Shaarawy e Federico Gatti sono stati presi di mira dall’imprenditore catanese, che ha avuto una denuncia per diffamazione aggravata anche da Casale e da El Shaarawy.
Insomma, il problema del calcioscommesse è sempre molto attuale, da sempre una vera e propria dipendenza dove chi scommette con costanza non è mai soddisfatto del risultato. La cosa peggiore, è quando gli stessi giocatori della disciplina ne sono coinvolti, in quanto dovrebbero dare un buon esempio tramite la loro figura e il loro sport.
Si spera che, dopo aver risolto quest’ultimo episodio di scommesse calcistiche, la storia non si ripeta più.
Irene Ippolito
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