Il viaggio di Marco Polo
Marco Polo nacque nel 1254 a Venezia, la sua opera Il Milione, frutto dei suoi viaggi in Oriente e della lunga esperienza alla corte imperiale cinese, fu di fondamentale importanza per la conoscenza dell’Oriente in Europa.
Il padre Niccolò e lo zio erano mercanti veneziani, importatori di merci dall’Oriente, già una volta infatti avevano compiuto un viaggio verso la Cina e Marco all’età di diciassette anni si recò con loro in questo secondo viaggio che intrapresero.
Il viaggio ebbe la durata di tre lunghi anni, durante i quali il giovane ebbe la possibilità di entrare in contatto con le popolazioni locali dei territori che attraversava e inoltrarsi in luoghi allora frequentati da pochi viaggiatori e mercanti.
Il vasto impero conquistato dai mongoli garantì in quei territori stabilità e diede la possibilità quindi ai mercanti di poter frequentare quelle terre e stringere proficui rapporti commerciali.
Benvoluti presso la corte del Gran Khan Kublai, che aveva scelto loro come messaggeri per le sue missive inviate al Papa, anche il giovane Marco Polo venne accolto.
Per diciassette anni rimase nel regno Cinese divenendo uomo di fiducia del Khan Kublai che gli affidò incarichi di prestigio, come ambasciatore e governatore, incarichi che gli offrirono l’occasione di viaggiare in gran parte della Cina, Persia, India, Birmania.
All’età di quarant’anni nel 1295, intraprese il viaggio di ritorno verso Venezia e poco dopo il suo arrivo in patria fu coinvolto nella battaglia tra veneziani e genovesi, in cui fu catturato dagli avversari.
Durante la prigionia decise di divulgare le sue memorie del tempo trascorso in Oriente, mettendole per iscritto, ad aiutarlo fu il suo compagno di cella, uno scrittore di romanzi cavallereschi di nome Rustichello da Pisa che diede con la sua maestria dignità letteraria ai racconti di Marco Polo.
Fu così che nacque il Libro delle Meraviglie più noto con il titolo Il Milione, tra le prime opere descrittive della geografia che divenne utile strumento di guida per i molti mercanti del tempo.
Le memorie di Marco Polo non furono giudicate autentiche da tutti e spesso fu accusato di aver inventato o esagerato parti della storia ciononostante questo racconto storico e geografico dettagliato ebbe immediata fortuna in tutta Europa, contribuendo a diffondere la conoscenza dei popoli presenti in terre che nell’immaginario collettivo europeo erano scarsamente abitate e da popolazioni considerate barbare, ma che in realtà ospitavano una fiorente e sviluppata civiltà.
Beatrice Gargiulo
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