Rifugio A.R.P.A.D., dalla parte dei pelosetti
Immagina di essere in autostrada e, improvvisamente, un cane si fionda davanti alla tua auto.
Inchiodi, accosti e cerchi di aiutarlo, ma noti che porta una medaglietta con il proprio nome: Lucky.
Questo è quello che accade, ogni anno in Italia, a 50.000 cani ed è un fenomeno in costante aumento sul nostro territorio.
Anche il randagismo ha numeri incredibilmente alti, circa 900.000 all’anno.
In più, l’80% dei cuccioli rischia la vita in strada.
Fortunatamente sono tantissime le iniziative dedicate al recupero di randagi e cani abbandonati.
Una di queste realtà l’abbiamo conosciuta personalmente. Si tratta del Rifugio A.R.P.A.D. a Pozzuoli (NA).
A parlare è proprio Anna Digilio, una degli associati dell’omonima associazione che gestisce il rifugio.
Come e quando è nato il rifugio?
“Il rifugio A.R.P.A.D., Associazione Regionale per la Protezione Animale Domestico, nasce ufficialmente nel 1984.
Si sviluppa tra gli anni ‘70 e ‘80 ad opera di una professoressa di lettere di Pozzuoli, Giovanna de Vita, molto sensibile agli animali vaganti per strada, a causa del bradisismo e del terremoto scoppiati in zona.
È riuscita ad avere dalla Regione un pezzo di terra in un luogo molto periferico di Pozzuoli.
Quando è nato il rifugio, però, il concetto di randagismo era ben diverso rispetto a oggi.
Prima del 1991, il cane randagio veniva catturato e dopo una decina di giorni di stazionamento in apposita struttura, se non reclamato da nessuno, veniva soppresso.
Il canile rifugio come lo intendiamo ai giorni nostri nasce con l’emanazione della Legge quadro 281/91: i cani possono essere soppressi solo in ben specifiche situazioni, altrimenti vengono mantenuti in strutture spesso più simili a carceri che a rifugi.
Il canile-rifugio ARPAD si estende su oltre 5.000 mq e arriva ad ospitare anche 350 cani, mantenendo alti gli standard del benessere di ogni singolo ospite. La prof.ssa De Vita, da sempre, ha voluto essere affiancata da veterinari, che hanno contribuito ad aumentare il benessere di questi cani.
Da diversi anni il medico veterinario è il dott. Francesco Russo che si occupa prevalentemente della salute e del benessere dei nostri ospiti.
Io faccio parte dell’associazione che gestisce il rifugio e affianco la presidente”.
Benissimo, quindi ci sono diverse figure di riferimento. Qual è il tuo ruolo?
“Il mio ruolo è quindi quello di associata-volontaria; collaboro per la gestione occupandomi di pratiche amministrative economico/gestionali, e di funzioni di coordinamento”.
I cuccioli godono di enorme ospitalità. Quali tipi di cani accogliete e come lo fate?
“Nel rifugio accogliamo cani in difficoltà. Possono essere cani vaganti per strada, cani che si trovano in condizioni di disagio, cani abbandonati e che non si sanno adattare alla vita per strada, casi di cani illegalmente mantenuti né a norma di legge né a norma di etica di vita. Offriamo al cucciolo un ricovero accogliente in cui può riposare senza pericoli, pappa quotidiana di qualità e cure mediche.
Questa è la base che garantiamo ai cani nel rifugio, poi c’è l’apporto fondamentale di tutta una squadra di volontari, persone favolose che prestano la loro opera a favore dei cani ospitati. A loro compete principalmente la parte ludica ed emotivo-comportamentale del cane.
Da una parte quindi ci si prende cura dell’animale come essere senziente, si stimola la sua intelligenza con passeggiate, toelettatura ecc, però dall’altra si prepara anche a una possibile adozione. Noi offriamo rifugio a cani in difficoltà, ma il nostro obiettivo principale è quello di trovare loro una casa.
La ricerca della giusta famiglia avviene secondo un iter adottivo ben codificato in cui c’è una conoscenza della famiglia che fa richiesta; i cani vengono pubblicizzati sui social oppure sono benvenute le persone che, abitando da queste parti, vogliono venire a visitare il rifugio.
Dopo un’ iniziale intervista ci facciamo un’idea della famiglia, che è approfondita con una visita pre affido da parte di un volontario che va sul posto per vedere la casa e ci conforta ancora di più nella scelta”.
Quali sono le richieste d’aiuto alle quali rispondete?
“Ultimamente stiamo ricevendo tantissime richieste di persone che vuoi per malattia, vuoi perché hanno perso il lavoro, l’abitazione o magari perché il nuovo proprietario non vuole animali in casa, non riescono a gestire i propri cani. Quando c’è un vero problema da parte della famiglia il tutto diventa ancora più straziante.
Il nostro limite fortissimo è la capacità economica, che deriva solo da donazioni di privati e volontari, e dal 5 per mille. Purtroppo questi introiti sono sempre pochi rispetto alle nostre necessità, quindi siamo sempre in affanno per reperire fondi e/o fare raccolte ad hoc. Purtroppo, i soldi non bastano mai”.
C’è tantissimo lavoro dietro ciò che vediamo attraverso i social. Ci sono progetti che ARPAD ha in mente?
“Ora ci stiamo dedicando al progetto “Adotta un cane a distanza”; le persone che non riescono ad avere un cane nella propria vita o comunque nella propria abitazione possono sempre pensare di adottare uno dei nostri trovatelli.
A questa persona verrà dato un certificato di adozione a distanza e sarà affidato a uno dei nostri volontari che, in maniera costante, invierà foto, video e aggiornamenti e si potranno mantenere in contatto trasformando il “virtuale in reale”.
Il rifugio ARPAD si adopera per sensibilizzare sui problemi legati al maltrattamento e l’abbandono, anche con programmi scolastici o banchetti solidali, e operando ovunque vengano lesi i diritti degli animali.
Con la convinzione che la protezione degli animali rappresenti un valore etico irrinunciabile per una società civile, l’associazione ARPAD intende il rifugio come un luogo culturale e di solidarietà per far riconoscere l’importanza degli animali per l’equilibrio psicofisico delle persone, ma anche per avvicinare le persone al rispetto degli animali e dell’ambiente.
Insomma, questa realtà presente sul territorio ha deciso di impegnarsi per garantire una vita migliore e più dignitosa ai nostri amici a quattro zampe.
Non dimentichiamo che, oltre ai cani, esistono numerosi animali che vengono abbandonati dai propri padroni per svariati motivi.
L’amore che può donarti un piccolo esserino in casa è impagabile. Il legame di affetto e amicizia creato durerà per sempre e arricchirà la tua vita.
Non senza difficoltà, il Rifugio ARPAD accoglie i cani abbandonati, randagi o tolti da situazioni di disagio, grazie ai volontari che, ogni giorno, si impegnano affinché non manchi nulla ai piccoli pelosetti.
Segui le pagine Instagram e Facebook “Rifugio A.R.P.A.D. Pozzuoli” e unisciti alla missione di accoglienza e ospitalità verso le “creature bisognose”, o contatta l’associazione al numero Whatsapp 3271885060.
Martina Maiorano
Leggi anche: Amici di strada compagni di vita, il progetto di Save the dogs