Il curioso caso delle città dei gemelli
A Igbo-Ora, in Nigeria, il tasso di natalità dei gemelli è piuttosto elevato – circa il 5% stando alle stime recenti – tanto da guadagnarsi il titolo di “Città dei Gemelli”.
Ciò significa che ogni famiglia della zona vanta almeno una coppia di gemelli, e non sono rari neanche i parti trigemellari o quadrigemellari.
L’evento, per quanto stupefacente, in realtà non è senza precedenti. Casi simili si verificano anche in altre parti del mondo: a Cândido Godói, in Brasile, a Kodinji, villaggio indiano, e a Uvac, in Bosnia ed Erzegovina. Punti diversi del globo, con differenti etnie e abitudini, accomunati da questa particolarità. Cosa può mai averla scatenata?
Come prevedibile, ogni luogo ha diverse teorie, legate alle proprie tradizioni e credenze, mentre non esiste ancora una spiegazione scientifica rilasciata ufficialmente.
Nel caso di Igbo-Ora, si pensa che la dieta degli abitanti possa essere un fattore determinante. Stando a quanto ripostato da Associated Press, agenzia di stampa internazionale, la comunità attribuisce il merito di questi prodigi al consumo di Amala, piatto originario del gruppo etnico Yoruba della Nigeria sudoccidentale a base di farina di igname, ricca di alcuni ormoni che stimolano la produzione di ovuli. La tesi viene tuttavia parzialmente smentita dalla presenza di gemelli omozigoti, ovverosia nati da un solo ovulo fecondato e non da molteplici come la credenza suppone.
Più complottista è invece la teoria legata a Cândido Godói, dove si racconta che il noto medico nazista Josef Mengele si sia rifugiato dopo la fine del Terzo Reich, continuando i suoi grotteschi esperimenti sulle donne per studiare il fenomeno dei parti gemellari. Anche questa teoria è stata tuttavia contestata in più occasioni, soprattutto dallo storico Paulo Sauthier, dato che è accertato dai documenti storici che il tasso elevato di natalità gemellare in quella zona del Brasile fosse già elevato prima della fuga di Mengele in Sudamerica.
La spiegazione più plausibile in questo caso è per i genetisti “L’effetto del fondatore”, un fenomeno causato dall’isolamento genetico e dalle unioni fra consanguinei che portano alla perdita parziale di variabilità genetica e in extremis allo svilupparsi di anomalie genotipiche. Non si fatica a credere a questa teoria, dato che la popolazione di Cândido Godói è per lo più di discendenza polacca o tedesca, con stretti legami con la regione dello Hunsrück, dove la presenza di gemelli è più alta della media.
Resta comunque il dubbio su quali siano le vere cause del fenomeno che investe città tanto diverse tra loro. Né l’inquinamento né l’eventuale presenza di agenti chimici hanno mai dimostrato di influire negativamente sulle nascite visto che – per fortuna – tutti i gemelli sono sempre nati sani. Ed è curioso che in India anche gli stranieri trasferitisi a Kodinji abbiano dato alla luce figli gemelli, a dimostrazione che la genetica forse non ci ha messo lo zampino.
Claudia Moschetti
Leggi anche: Gemelli ma non proprio: concepire due volte con la superfetazione