Lo Schiaccianoci: dalla carta al palco
La storia del simpatico schiaccianoci con le sembianze di soldato ha origine nel 1816 dalla penna di E. T. A. Hoffmann, uno dei rappresentanti del Romanticismo tedesco.
La marcia di questo soldatino di legno, però, non si arresterà lì: la fiaba conoscerà infatti grande fortuna, sarà rivisitata da Alexandre Dumas padre e poi resa un balletto da Marius Petipa, che, con le meravigliose musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, ne consacrò la fama.
Il racconto di Hoffmann ha origine il giorno della Vigilia di Natale: siamo immediatamente trasportati nell’atmosfera calda e accogliente della casa dell’ufficiale sanitario Stahlbaum, a Norimberga, dove incontriamo i fratelli Marie e Fritz in trepidante attesa dei regali – soprattutto quelli da parte del loro padrino Drosselmeier, un consigliere di giustizia con uno spiccato ingegno artistico e manuale, capace di sorprenderli sempre con le sue creazioni.
La fiaba è fantastica ma pur sempre impregnata del senso cristiano della festa: i bambini sapevano che “il buon Gesù aveva illuminato i doni con i suoi benevoli e pii occhi di bambino: era per questo che ogni regalo natalizio, come se fosse stato toccato da una mano benefica, brillava di una magnifica luce come nessun altro”. Così, a un cenno dei genitori, finalmente scorgono sotto l’abete – decorato a festa con mele d’oro e d’argento, caramelle e dolciumi vari – bambole, pupazzi, libri… ma la sorpresa più bella di tutte arriverà proprio con Drosselmeier, che si presenterà con un castello meccanico, omini profumati di panpepato e un soldato di legno capace di rompere il guscio delle noci. Marie lo scorge subito a causa della sua bellissima giacca viola da ussaro e della sua barba bianca e il padrino, notando il suo interesse, lo affida proprio alle sue cure, dopo che lo schiaccianoci giocattolo era stato quasi distrutto dal fratello.
La notte di Natale, si sa, è una notte magica: la dolce Marie, capace di vedere al di là delle apparenze, si ritroverà a vivere la più portentosa delle avventure, ad affrontare il temibile re dei topi dalle sette teste e a vedere il suo amato schiaccianoci prendere vita in tutto il suo splendore e valoroso coraggio di soldato. Tra sogno e realtà visiterà inoltre luoghi magici e onirici come il Bosco delle Confetture, Confettiburgo, il Castello di Marzapane e il Lago di Rose: sono tanti gli elementi fantastici di questa storia che incantano e incatenano il lettore alle pagine, trasportandolo in un vortice di meraviglia, presentandogli personaggi memorabili e raccontando fiabe nella fiaba.
Da leggere e rileggere per tornare a sognare.
Giulia Gennarelli
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