Cinque canzoni che parlano della comunità LGBT+ e che probabilmente non conosci
Della comunità LGBT+ si parla tanto, negli ultimi anni.
Se ne parla ancora troppo poco?
Forse, ma di certo l’arte, in tutte le sue forme, e soprattutto la cultura pop hanno contribuito a raccontare tante storie che riguardano personaggi, veri o immaginari, che in un modo o nell’altro rappresentano una minoranza, e per questo sono spaventati e si sentono sbagliati.
Per fortuna, però, in qualche modo, la musica aiuta ad esorcizzare queste sensazioni anche solo per pochi minuti.
Personalmente non faccio parte della comunità LGBT, ma in qualche strano modo mi sono sempre sentita legata ad essa.
Forse perché anche io, fin da piccola, mi sono sentita parte di una minoranza: quella dei disadattati, sfigati, insicuri, sempre fuori posto, a disagio, i weirdo di ogni contesto sociale.
Ecco perché spesso, attraverso la storia di qualcun altro (che, diciamocelo, rischia di morire ammazzato di botte ogni volta che esce di casa), ci sentiamo meno soli, meno incompresi, e possiamo affrontare il mondo con una consapevolezza diversa, e forse un punto di vista più ottimistico.
Quello di cui vorrei parlare oggi, infatti, è una raccolta delle cinque canzoni più belle a tema LGBT degli ultimi 5 anni, che forse in pochi conoscono ma vale la pena ascoltare.
- Tiki Bom-Bom – Levante
Brano portato in gara a Sanremo 2020, Levante descrive il senso di inadeguatezza del sentirsi sempre fuori posto, sempre l’ultima ruota del carro e non considerati (e, purtroppo, scherniti) dalla società. La canzone è un inno di coraggio a non sentirsi soli e a non arrendersi mai, proprio perché unici e diversi.
La diversità e l’essere “bizzarri” e fuori dagli schemi non dovrebbero essere motivo di esclusione, ma sempre di elogio.
“Ciao tu, freak della classe
Femminuccia vestito con quegli strass
Prova a fare il maschio
Ti prego insisto
Fatti il segno della croce e poi rinuncia a Mefisto”.
- Freddie – Pinguini Tattici Nucleari
La canzone, con un omaggio al titolo a Freddie Mercury, racconta di un ragazzo innamorato, ma terrorizzato all’idea che tutti vengano a conoscenza del suo segreto e delle conseguenze che esso può comportare, specialmente all’interno della sua famiglia.
L’unica soluzione al suo dolore è proprio l’amore del suo fidanzato; le sue braccia per lui sono casa, i suoi baci lo nutrono come niente sa fare.
“Freddie, lo sai che arriverà il giorno
E magari sarà intorno a Natale
In cui dovrai dirlo per forza a ‘sto mondo
Che anche tu sei in grado di amare”.
- Cena di classe – Pinguini Tattici Nucleari
Il brano non è esclusivamente legato alla comunità LGBT, ma a volte una singola strofa può valere una canzone intera.
L’avrò ascoltata un centinaio di volte, ma mi si spezza il cuore (e la voce) ogni volta che arriva questa parte.
Immaginando una rimpatriata di classe, la band spiega la tragedia della professoressa transgender Cloe Bianco, docente di Fisica della provincia del Veneto che a giugno dello scorso anno si è suicidata dando fuoco al camper in cui viveva.
Già nel lontano 2015, Cloe era stata allontanata dalla sua professione perché vestita da donna, un gesto inaccettabile secondo la scuola in cui insegnava, e da lì Cloe è diventata un’attivista raccontando la sua storia in giro per l’Italia, fino a quando il suo dolore l’ha portata al gesto estremo.
“Per far capire le stelle agli scemi
servono Laika da poter bruciare
la Bianco ora è cenere che sporca i divani
di chi ancora usa la parola ‘normale’”.
- Boyfriend – Dove Cameron
A volte è bello anche giocarci, sull’essere diversi, sullo scoprire la propria sessualità, sul fare dell’ironia il proprio punto forte.
Le ultime due posizioni sono occupate da canzoni più leggere e divertenti: una di queste è Boyfriend, canzone uscita solo lo scorso anno e diventata presto virale su TikTok per il suo ritmo travolgente.
Il brano è un inno queer che racconta il desiderio della narratrice di stare con una persona, presumibilmente una ragazza, affermando di poter essere un “fidanzato” migliore del suo precedente e di poterla trattare meglio.
“Up all night, I won’t quit
Thinking I’m gonna steal you from him
I could be such a gentleman
Plus, all my clothes would fit”
“Sveglia tutta la notte non smetterò
Pensando che ti ruberò da lui
Potrei essere un tale gentiluomo
Inoltre, tutti i miei vestiti ti starebbero bene”
- You Need To Calm Down – Taylor Swift
Canzone del 2019 contenuta nell’album Lover, Taylor riesce a scrivere della comunità LGBT dimostrandosi un’alleata senza precedenti, prendendo in giro gli omobitransfobici come forse nessuno aveva mai fatto.
Li schernisce, dando loro degli stupidi semplicemente per il fatto di sprecare fiato e tempo ad odiare; la Swift stessa, che negli anni precedenti non si era mai espressa a riguardo, ha deciso di rompere il silenzio e battersi per quello in cui crede, senza avere più paura della “Cancel Culture” che si era abbattuta su di lei solo qualche anno prima.
La canzone riesce ad essere molto divertente e ballabile senza però cadere nella banalità.
“Sunshine on the street at the parade
But you would rather be in the dark ages
Making that sign, must’ve taken all night”
“Un sole in strada alla sfilata
Ma preferiresti essere nei periodi bui
Facendo quel cartello, devi averci messo tutta la notte”
Paola Vascone
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