Dentro e fuori di me
Per ogni stagione, io, ho un tormento, una malinconia.
Ho il tormento di non essere mai dove sono, di non essere poco più di un riflesso e di tremare al buio così come alla luce.
Dritta dal cuore. Sono in viaggio. Con me la giacca a vento della pesantezza giusta. L’isola è ancora lontana e un mare nero corre veloce fuori dal finestrino.
Alla melodia del pendolo, un sussulto, il mio. Mille e più incoerenze, così come per i ricordi, quelli passati, e poi, i sogni futuri. Ancora, parlo alla luna, come Pierrot, e ogni volta, la mia anima trema, e ora, e qui, ferma nel movimento, io tremo.
E sempre ora, e qui, ci sono io che rifletto in questo mare nero, mirando all’infinito, e poi, mi schianto. La sensazione è quella di morire lentamente. Mi tormento. Ho un tormento per ogni stagione. E pure malinconia ad ogni ora del giorno.
Alla prima marea impietosa: le ombre. Sulla parete della stanza. Ribellioni e dolcezze. In tutte le forme. Contorte e inquiete. Mai scontate, mai immobili. In silenzio, non un gemito. Le guardo e le ascolto. Guardare e ascoltare.
Mi guardo dentro e mi vedo fuori di me. La ragazza nello specchio sono io. Le ombre sul muro sono le mie. Ho disegnato i contorni e poi ricoperto con le dita. Ma cosa c’è dietro alla mia ombra? E da dove viene il mio desiderio più grande?
Ciao ombra. Ciao amica mia. Calmati, non devi fare altro che fermarti e amarti. Sì perché è questo il trucco; volerti bene. E vai, se pensi di poter andare in quella direzione, vai. Ascolta solo il tuo istinto, o cuore, perché non sbaglierà.
E perdonati. Il tempo è libero perché tu lo sei. Libera.
Francesca Scotto di Carlo
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Illustrazione di Francesca Scotto di Carlo