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Gli studenti chiedono case

Tempi bui per gli studenti fuori sede che cercano casa. Il problema è esploso in tutta la sua potenza dopo la pandemia e non accenna a risolversi.

Trovare una stanza da affittare è diventata una missione impossibile, mesi e mesi di ricerche che spesso, nel migliore dei casi portano ad un posto letto pagato eccessivamente, nel peggiore al nulla.

Per molti studenti la casa è una necessità, chi decide di spostarsi e studiare in un’altra regione, non può seguire le sue aspirazioni senza una stanza in cui vivere, ma anche i pendolari sottoposti allo stress dei mezzi di trasporto perennemente in ritardo, rotti o in sciopero sono nella stessa situazione.

Il problema non è solo l’eccessivo costo delle stanze e dei posti letto, che possiamo tranquillamente definire assurdo, ma proprio della mancanza di offerta sul mercato immobiliare che genera come conseguenza l’aumento esponenziale dei prezzi.

Uno studente in cerca di una stanza dovrà passare mesi incollato al telefono sui siti di annunci di stanze per studenti, nella speranza di accaparrarsi un posto, altrettanto faranno altri centinaia di studenti e vinca il migliore in una lotta selvaggia al chi arriva prima.

Ciò che è totalmente cambiato da dopo la fine della pandemia, è che molte case che prima venivano affittate agli studenti sono state convertite dai proprietari ad altro uso ossia come bed and breakfast. 

Il fenomeno era ovviamente già iniziato da svariato tempo prima che il Covid facesse il suo trionfale ingresso sulla scena, ma da dopo questa oscura parentesi della nostra storia il turismo è letteralmente esploso, riversando nelle nostre città molte più persone di prima.

Affittare come case vacanze o bed and breakfast, molto spesso senza gli adeguati controlli da parte degli organi competenti, risulta essere per i proprietari molto più comodo e redditizio che affittare agli studenti.

L’ovvia conseguenza di questa situazione, che non trova una soluzione ed anzi peggiora, è che ben poche case rimangono sul mercato per studenti, ma anche per le famiglie o i single che decidono di cambiare o prendere in affitto una casa.

Il problema è sentito a livello nazionale, non ci sta una regione o una città in cui gli studenti possano agevolmente trovare una sistemazione per poter frequentare le lezioni.

Sebbene ormai sia chiara la necessità di porre un freno al proliferare dei b&b, nulla si è fatto per evitare che le città si trasformino in immensi dormitori che offrono soluzioni a bassissimo costo e che quindi attraggono un turismo scadente, che non porta oggettive entrate economiche al commercio e che in più è anche altamente inquinante, facendo fuggire dalle città studenti e famiglie.

Anzi nel più totale malcontento le richieste ai comuni per l’apertura di altre attività come b&b e case vacanze persevera.

A poco sono valse le proteste degli ultimi due anni degli studenti accampati nelle tende fuori dalle università, che urlavano a gran voce la tremenda situazione che troppi sono costretti a vivere, sembra che ormai veramente solo le tende siano rimaste libere. 

Orecchie da mercante come si suol dire, hanno fatto le istituzioni sia di destra che di sinistra, che hanno promesso una repentina soluzione, una rapida inversione di rotta che avrebbe consentito soluzioni abitative per i ormai stanchi e demoralizzati studenti, ma come sempre ancora una volta per non smentirsi nulla è stato fatto.

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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