La rinascita dell’uovo
«Omnevivum ex ovo», tutto ciò che è vivo deriva dall’uovo: la simbologia dietro questo detto è incredibile.
Metafora di nascita, creazione, vita, associato al cosmo e all’universo, alla cristianità e alla città di Napoli.
L’uovo è molto più che una pietanza semplice e veloce, un alimento proteico o un futuro pulcino, l’uovo è un agglomerato di miti, cultura e folklore. Senza inizio e senza fine, ricettacolo di vita e simbolo di fecondità futura, da sempre è associato alla sfera femminile, da qui l’ovulo da cui sboccia la vita.
Già le popolazioni preelleniche narravano le avventure dell’uovo: la dea Eurinome, emergendo nuda dal caos primordiale e non trovando un posto dove accomodarsi, decise di dividere il cielo dal mare. Danzando sulle onde da lei create diede vita alla creazione: modellò il vento creando un serpente, con il quale si unì. Trasformatasi in colomba, depose un uovo speciale, l’uovo cosmico che dischiudendosi diede origine a tutte le cose del mondo.
Un mito simile lo troviamo nei Veda, i testi sacri della tradizione induista, dove la dea Vinata depone un uovo, così come nella religione taoista cinese il dio Pangu, spaccando l’uovo cosmico, diede vita all’universo.
Come archetipo cosmogonico l’uovo cosmico è di centrale importanza in tutte le popolazioni del mondo, tanto che lo troviamo anche nel buddismo Zen giapponese, nella cultura celtica e nella tribù Bambara del Mali.
L’uovo è anche simbolo di rinascita: secondo la mitologia egizia, la Fenice, prossima alla morte, costruisce un nido su un albero di quercia, restando in attesa che il sole la incenerisca. Dalle sue ceneri si forma un uovo che, dopo tre giorni, schiude in una nuova Fenice.
Nella più vicina mitologia greca, Leda (moglie del re di Sparta) fu sedotta da Zeus sotto forma di cigno. Dalla loro unione partorì un uovo, che dischiudendosi diede origine a Castore e Polluce, i gemelli Dioscuri. Questo mito era tanto sentito dagli spartani che nel tempo di Leucippidi si venerava il guscio rotto di un uovo, pensando fosse proprio quello del mito di Leda.
La fortuna dell’uovo sbarca anche nell’immaginario cristiano, non più come simbolo di creazione ma di resurrezione divina, simboleggiando la fecondazione di Maria da parte dello Spirito Santo.
Maria Maddalena, dopo la morte di Gesù, si recò dall’imperatore Tiberio con un uovo, annunciandogli la resurrezione di Cristo. Tiberio, furente e incredulo, disse che la resurrezione di un uomo era impossibile, tanto quanto trovare un uovo rosso. E immediatamente l’uovo di Maria Maddalena si tinse di rosso.
Nella stessa città di Napoli la simbologia dell’uovo è forte, ed è stata viva per secoli: non ha bisogno di presentazioni Castel dell’Ovo, fortezza marina che, secondo la leggenda, ospitò un uovo magico nascosto a causa di una nefasta profezia dall’alchimista Publio Virgilio Marone. L’uovo era stato posto in una gabbia di ferro, murata in una nicchia nelle fondamenta della fortezza, perché la profezia narrava che alla rottura dell’uovo sarebbe crollata anche Napoli: il popolo per secoli rimase così spaventato dalla terribile profezia che ad ogni terremoto o evento bellico temeva il peggio per l’uovo.
Elisabetta Carbone
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