Mangbetu: un bizzarro canone estetico
“Il mondo è bello perché è vario”, non esiste proverbio più vero di questo.
Ognuno ha idee, abitudini e gusti diversi, ed è proprio la caratteristica che ci rende unici ed inconfondibili.
È sempre bene ricordare, però, di avere rispetto per le usanze e costumi di popolazione che sembrano così diverse da noi.
Un popolo veramente particolare è proprio quello dei Mangbetu, originari dell’Africa centrale, in particolare della Repubblica democratica del Congo.
Cos’hanno di così diverso?
Il loro canone estetico si basa sulla lunghezza del proprio cranio.
Sì, avete letto bene.
In pratica la popolazione Mangbetu pratica questa tradizione da diversi anni fasciando, fin dalla nascita, la testa del neonato rendendola allungata e deformandone il cranio.
Per noi occidentali sarebbe impensabile un costume del genere, ma tra la popolazione dei Mangbetu rappresenta raffinatezza ed eleganza.
Le fasce strette sul cranio modificano la conformazione del viso stesso e le donne della tribù, una volta adulte, ornavano i capelli con oggetti imponenti.
In realtà questa pratica non era propriamente estetica, ma definiva lo status sociale della persona con il cranio deformato. Le donne con la testa più allungata erano definite molto attraenti da parte degli uomini più abbienti. Probabilmente questa usanza derivava dalle dee leggendarie che avevano questa testa così particolare.
Nel corso degli anni, il quando il Congo subì un’ enorme occidentalizzazione negli anni 50, la pratica non venne quasi più utilizzata.
Gli antichi Maya e i Chinchorro cileni praticavano l’allungamento del cranio per definire lo status sociale più elevato della persona. In particolare, tra i Chinchorro, si utilizzava mummificare i morti con le teste più lunghe, rimuovendo il cervello e modificando il capo con l’argilla.
Vi sembra spaventoso?
Le pratiche di bellezza, specialmente riservata alle donne, sono sempre state presenti nelle culture. Basti pensare al corsetto, vero e proprio strumento di tortura oppure ai buchi alle orecchie, tutt’oggi praticati soprattutto sulle neonate.
Insomma, i Mangbetu rappresentano una delle civiltà più antiche ed importanti del Congo. Un popolo conosciuto per arte e musica, profondamente evoluto, aveva questa pratica quasi bizzarra per definire un canone di bellezza.
Martina Maiorano
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