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Qual è il giorno dell’equinozio di primavera?

Perché cambia data di anno in anno e cosa significa per l’emisfero boreale e per quello australe il cambio di stagione.

È capitato a tutti, almeno una volta, di dire: ma quando arriva la primavera? Sappiamo benissimo che le date del calendario spesso non corrispondono al vero cambio di stagione, ma c’è qualcosa che non cambia (quasi mai): l’equinozio di primavera.

Che cosa si intende quando si parla di questo evento astronomico, quando si verifica esattamente e cosa si può osservare quando avviene? 

La parola equinozio deriva dal latino aequĭnoctĭum, che significa “notte uguale (al dì)”, cioè quel giorno dell’anno in cui le ore del giorno e quelle della notte si equivalgono. L’equinozio di primavera è uno dei due eventi astronomici che si verificano durante l’anno, l’altro è l’equinozio di autunno. L’equinozio di primavera è nel mese di marzo, cioè nel momento in cui, nell’emisfero nord, si dà inizio ufficialmente alla primavera, uscendo così dall’inverno. Attenzione però: nonostante l’equinozio sia identico per tutto l’emisfero nord, in alcuni Paesi – per esempio in Russia – le stagioni iniziano il primo del mese, quindi la primavera non aspetta l’equinozio ma inizia già il primo marzo.

Una particolarità dell’equinozio di primavera, come pure di quello d’autunno, è che questo si verifica in maniera opposta nell’emisfero boreale e in quello australe. Questo significa che, anche se a marzo l’evento astronomico avviene per tutto il pianeta e i raggi solari raggiungono in maniera perpendicolare l’asse di rotazione della Terra, a nord dell’Equatore darà il via alla primavera, mentre a sud inizierà l’autunno. E viceversa accade nel mese di settembre.

Come abbiamo detto, l’equinozio considerato di primavera per l’emisfero boreale, cioè il nostro, si verifica nel mese di marzo. Gli adulti hanno l’abitudine di ricordare il 21 marzo come data fissa che dà inizio alla primavera, ma in realtà non è un evento così preciso ed è più giusto collocarlo tra il 19 e il 21 marzo. L’equinozio di primavera 2024 si svolgerà lunedì 20 marzo. Tra l’altro, esiste un orario esatto in cui il sole si trova perpendicolare all’Equatore: nel 2024 sarà alle 04:06 del 20 marzo.

Ma veniamo alla domanda fatidica: perché la data dell’equinozio di primavera cambia? Il perché di questa variazione, seppur minima, di data degli equinozi è facilmente intuibile: si tratta di un evento astronomico, e il moto di rivoluzione della Terra dura 6 ore, 9 minuti e 10 secondi in più dei canonici 365 giorni del calendario gregoriano. Per risolvere questo “eccesso” di tempo rispetto ai 365 giorni di ventiquattro ore, l’uomo ha inserito un anno bisestile (quello con il 29 febbraio) che capita ogni quattro anni. Questa piccola oscillazione temporale è la ragione per cui l’equinozio e altri eventi simili non cadono precisamente nella stessa data.

Il passaggio dall’inverno alla primavera segna anche il momento in cui le giornate iniziano ad allungarsi e, grazie alla luce sempre più presente durante le ore della giornata e alle temperature più miti, la natura si risveglia piano piano all’interno dell’emisfero boreale. Il contrario avviene, ovviamente, in quello australe. Per esempio, il mese di marzo in Argentina segna il passaggio dall’estate all’autunno. 

Oggi può sembrare di poca importanza, ma l’equinozio di primavera ha rappresentato per secoli, nella storia dell’uomo, un momento particolare, non solo perché si tratta di un evento astronomico ma perché è anche l’inizio della nuova stagione di prosperità. 

Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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