Annunciati i vincitori del World Press Photo 2024
Il World Press Photo, il più importante premio fotogiornalistico a livello mondiale, ha selezionato i vincitori della 67ª edizione. I quattro premi finali sono stati annunciati in data 18 aprile.
Tutte le foto scelte, e il relativo commento, sono visibili sulla pagina web del premio.
Il concorso
Da due anni, il concorso ha cambiato le categorie, di cui ne sono state confermate quattro, e la formazione della giuria. Le quattro categorie del premio, dal 2022, sono: foto singole, storie, progetti a lungo termine e open format, documentari brevi e altre opere visive.
Oltre alla giuria globale, sono state create delle giurie continentali, ciascuna con il compito di esaminare i progetti presentati in una determinata area geografica, partendo dalla suddivisione continentale: Africa, Asia, Europa, Nordamerica e Centramerica, Sudamerica, Sudest asiatico e Oceania.
L’obiettivo del nuovo assetto è quello di permettere a ogni fotografo, qualsiasi sia la sua origine, di rappresentare una parte di mondo, senza esclusioni, e di raccontare storie originali che è bene superino i confini territoriali. “Le immagini hanno una risonanza universale, che va oltre i paesi d’origine” ha detto la presidente della giuria Fiona Shieds, a capo del dipartimento di fotografia del giornale britannico The Guardian.
Edizione 2024
Quest’anno sono stati candidati al premio oltre 60mila lavori fotografici e video, con 3.851 fotografi, provenienti da 130 paesi. La rivista Internazionale ha selezionato alcune delle immagini vincitrici, annunciate il 3 aprile 2024.
Tra queste, ci sono fotografie che raccontano la crisi climatica in Brasile e in Bangladesh, un reportage che tratta la riduzione delle popolazioni di farfalla monarca in America, lavori sulla demenza senile in Giappone e Madagascar e molti scatti che hanno immortalato i momenti di terrore che si stanno vivendo nel mondo, tragicamente coinvolto nella guerra tra Russia e Ucraina, che ha già superato i due anni, e nel conflitto tra Hamas e Israele.
“Le foto scelte sono state realizzate con rispetto, coraggio e profondità, spesso in circostanze inimmaginabili”, ha dichiarato la presidente della giuria Fiona Shields.
Le fotografie vincitrici 2024
Il World Press Photo of the Year, per la migliore foto singola, è stato vinto da Mohammed Salem per la foto intitolata A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece. Il World Press Photo Story of the Year, per la migliore storia, è stato vinto da Lee-Ann Olwage per Valim-babena. Il World Press Photo Long-Term Project Award, per il miglior progetto a lungo termine, è stato vinto da Alejandro Cegarra per The Two Walls. E il World Press Photo Open Format Award, per il miglior progetto Open Format, è stato vinto dalla fotografa Julia Kochetova per War Is Personal.
World Press Photo of the Year
La fotografia dell’anno del World Press Photo 2024 è uno scatto del fotografo Mohamed Salem. L’immagine è stata scattata il 17 ottobre 2023 all’ospedale di Nasser di Gaza, e rappresenta una donna, Inas Abu Maamar, immortalata mentre abbraccia il corpo senza vita di sua nipote Saly, avvolta in un sudario, uccisa all’età di cinque anni.
La foto della donna palestinese che stringe a sé la nipote è stata ribattezza con il titolo di La pietà di Gaza, paragonando l’immagine a quell’ultimo disperato abbraccio che Michelangelo racchiuse nella sua Pietà. Il momento è rappresentativo di una tragedia di dimensioni smisurate, davanti alla quale, dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, il mondo intero è testimone.
Mohammed Salem, che lavora per l’agenzia Reuters, porta l’attenzione su una famiglia distrutta, su un dolore nascosto, da una parte dal velo che copre il volto e il corpo di Inas Abu Maamar, e dall’altro dal sudario che avvolge la piccola Saly, nascondendola completamente. Il sudario, bianco, diventa simbolo della purezza di una vittima innocente, una tra i tanti civili coinvolti negli attacchi e nei bombardamenti. Il suo corpo contrasta con la veste della donna, di un blu intenso, e con il velo, di colore giallo. Le due si stringono, facendo confondere i propri confini, e nonostante non se ne vedano i volti, riescono a rendere percepibile un dolore a cui si fa fatica a credere, e che forse spesso cerchiamo di tenere lontano.
Mohammed Salem stesso ha descritto l’immagine, scattata pochi giorni dopo il parto di sua moglie, come un “momento potente e triste che riassume il significato più ampio di ciò che stava accadendo nella Striscia di Gaza”.
“È un’immagine profondamente commovente”, ha affermato Fiona Shields. “Una volta che la vedi, ti rimane in mente. È come una sorta di messaggio letterale e metaforico sull’orrore e l’inutilità del conflitto” e rappresenta “un argomento incredibilmente potente a favore della pace”.
Stefania Malerba
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