Basilica di San Pietro: dalla tomba dell’apostolo ai Musei Vaticani
Il 18 aprile 1506 inizia la costruzione della Basilica più importante del mondo: quella di San Pietro, simbolo di cristianità e spiritualità, ma anche di arte e storia.
La Basilica di San Pietro è uno degli edifici più grande del mondo, con 218 metri di lunghezza, una cupola che raggiunge 133 metri, per una superficie totale di circa 23.000 metri quadrati.
È collegata ai palazzi vaticani da un corridoio sopraelevato e con la Scala Regia. Lungo le navate laterali, i 45 altari e le 11 cappelle ospitano molti capolavori di valore storico e artistico, tra cui diverse opere di Gian Lorenzo Bernini e altre della precedente basilica, come la statua in bronzo di San Pietro attribuito ad Arnolfo di Cambio.
Secondo la tradizione, la Basilica di San Pietro è costruita sul sito della tomba dell’apostolo Pietro che risale all’anno 60. Fu crocifisso nel circo di Nerone accanto.
Questo posto divenne sotto l’impero di Costantino l’identificazione della religione cristiana come il culto ufficiale dell’impero romano. Le fondamenta della basilica furono quindi completate ed i lavori iniziati nel 315 erano completati undici anni dopo, con l’inaugurazione della chiesa da Papa Silvestro II. Questo grande edificio aveva cinque navate ed era preceduto da un grande portico.
Dopo più di un millennio di storia, l’edificio in cui furono ospitati anche alcuni affreschi di Giotto aveva raggiunto un livello avanzato di degrado quando papa Nicola V decise di restaurarlo radicalmente. Questo lavoro fu affidato a Leon Battista Alberti e Bernardo Rossellino. Fu l’inizio di un lungo processo di lavori che durò quasi 200 anni.
Dopo la morte del pontefice, il papa Giulio II cambiò il piano per costruire una nuova cattedrale. Nel 1506 i lavori furono affidati a Bramante che iniziò distruggendo la basilica preesistente e che stabilì la base di quella che sarà la più grande cattedrale della cristianità. Ha progettato una grande costruzione in croce greca con una cupola rimasta incompiuta.
Il secolo successivo vide la successione della partecipazione degli artisti più famosi dell’epoca; da Raffaello Sanzio, Peruzzi e da Sangallo che scelsero intorno al 1514 per trasformare il piano dell’edificio del Bramante in una croce latina.
Dal 1547, sotto il pontefice Paolo III, oltre a decidere di riprendere un progetto originale in croce greca, Michelangelo progettò la cupola, di cui seguì personalmente la realizzazione fino alla sua morte nel 1564. Fu terminata da Giacomo della Porta nel 1590. Sotto papa Paolo V Borghese, Carlo Maderno aggiunse tre cappelle laterali, usando una pianta a croce latina, e costruì la facciata che terminò nel 1614.
Nel 1626 la basilica fu infine consacrata da Papa Urbano VIII Barberini. Il Bernini prese il posto della riprogettazione del luogo dal 1629, in particolare costruendo il grande colonnato, tra il 1656 e il 1665.
Nella prima cappella dell’ala destra, dietro una finestra, è custodita la Pietà, il famoso gruppo marmoreo di Michelangelo (1498-99), raffigurante Maria che sostiene il corpo del Cristo.
Le seguenti cappelle sono tutte decorate con opere grandiose. Nella terza, nota come il Santissimo Sacramento, a cui si accede da un elegante portale di Borromini, c’è un tabernacolo del Bernini. Nel transetto destro, il monumento a Clemente XIII è una delle opere più famose di Antonio Canova (1784-1792). Nella navata sinistra possiamo vedere la tomba di Innocenzo VIII di Pollaiolo (1498), il monumento funerario più antico della basilica e la stele funeraria note come monumento Stuart, di Antonio Canova. Sull’ultima colonna di destra della navata, una famosa statua bronzea di San Pietro seduto in benedizione, del XIII secolo è forse di Arnolfo di Cambio. L’interno della cupola fu decorato con un mosaico luminoso del Cavalier d’Arpino nel 1605.
La cupola è sostenuta da quattro colossali pilastri del Bramante, la cui base è ornata da statue di santi (il primo a destra, San Longino, è del Bernini). Sotto la cupola, spiccano le colonne contorte del grande baldacchino in bronzo eseguito tra il 1624 e il 1633 da Bernini, in collaborazione con altri artisti tra cui Francesco Borromini. Nel coro, il pulpito di San Pietro, di epoca paleocristiana, è conservato in un monumento progettato da Bernini. È affiancato dai monumenti funebri di Urbano VIII (anch’esso del Bernini) e dal monumento a Paolo III, opera notevole di Guglielmo della Porta.
Lucia Russo
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