Maori: il popolo che resiste all’Occidente
Dall’altra parte del mondo, in un territorio che ci sembra troppo lontano e diverso dal nostro, vive un popolo straordinario.
I Maori, abitanti della Nuova Zelanda, rappresentano la popolazione più antica con una cultura unica.
Come tutte le tribù native, anche loro sono venuti a contatto con gli europei, ma hanno resistito alla prepotenza bianca.
In che modo? Entriamo insieme nella cultura maori.
I Maori rappresentano la tradizione e la cultura della Nuova Zelanda. Sono il popolo originario di quella terra e, fin dal principio, hanno mantenuto una grande connessione con la natura e il luogo in cui abitano.
La loro storia dimostra coraggio e resistenza dalle origini, infatti, arrivarono nel territorio con le loro famosissime imbarcazioni dette Waka, e questo viene tramandato nei racconti mitologici.
La cultura dei Maori si basa sul legame profondo che hanno costruito con la natura. Essi credono nell’energia spirituale detta Mana, che coinvolge ogni aspetto della quotidianità.
La terra dove abitano è sacra e da sempre il popolo si impegna per proteggerla e custodirla. Assieme al territorio, anche la lingua, Te Reo, è considerata un grande patrimonio per le tribù.
Importanti anche le danze e i balli tipici, come haka, quasi un rituale che unisce canto e movimento del corpo, eseguito principalmente durante le feste particolari.
Come ogni popolazione nativa, anche i Maori si sono scontrati con la civilizzazione forzata da parte dell’uomo bianco. Quando gli inglesi arrivarono nel territorio, la popolazione ha resistito a lungo per non essere sottomessa, e questo portò al trattato di Waitangi, nel 1840, per tutelarli.
Il governo della Nuova Zelanda, negli ultimi tempi, ha deciso di proteggere la popolazione Maori, dando vita a un’integrazione razziale all’interno della società e alla protezione della cultura e tradizione di questa popolazione così antica.
Ma cosa sta succedendo ultimamente?
Nel 2023 ha vinto le elezioni Christopher Luxon, del partito conservatore. I Maori hanno iniziato a protestare contro la nuova politica che, secondo loro, metterebbe a rischio i diritti conquistati dalla popolazione negli ultimi tempi.
Diverse sono state le manifestazioni a cui hanno partecipato tribù intere per combattere contro le intenzioni del governo, tra cui quella di diminuire l’utilizzo della lingua originale maori e la loro condizione sanitaria. Ciò che però sembra preoccupare maggiormente il popolo nativo è la revisione del trattato di Waitangi, che rappresenta una sorta di carta dei diritti per la popolazione.
Sebbene sembri che il trattato sia al sicuro, il popolo nativo della Nuova Zelanda non vuole cedere alle pressioni e dalle decisioni del nuovo governo. Per troppi anni la supremazia bianca ha sottomesso intere popolazioni per cercare di occidentalizzarle e modificare la loro cultura.
I Maori dicono basta alle costrizioni dell’Occidente e, come fanno ormai da secoli, mantengono le proprie tradizioni e valori.
Martina Maiorano
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