Nuove regole sul par condicio: Usigrai prende posizione aggressiva nei confronti dei vertici Rai.
Amadeus passa al Nove.
Si prospettano giorni difficili per la Rai.
Partendo dal sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai , prende una posizione alquanto combattiva nei confronti dei dirigenti dell’azienda. La loro criticità è abbastanza chiara: ritengono che la Rai stia agendo in maniera poco efficiente se non addirittura dannosa per l’azienda stessa. Il sindacato dei giornalisti ritiene che il “par condicio” approvato dalla Commissione di Vigilanza della Rai e il possibile addio di Amadeus rappresentino un ulteriore segno di questa presunta cattiva gestione.
Approvare il “par condicio” in vista della campagna elettorale per le europee comporta che nei programmi di informazioni non ci saranno vincoli di tempo per i candidati politici. Decidere di trasmettere integralmente i comizi politici su RaiNews24 viene certamente vista come una grave minaccia alla libertà di stampa e non garantisce il ruolo cruciale dell’informazione obiettiva e accurata alla cittadinanza. Cosa potevamo aspettarci dunque? che l’Usigrai accettasse il tutto, certo che no.
Giovedi 11 Aprile 2024 a reti unificate il TG1, TG2 e TG3 alla fine dei loro servizi hanno letto un comunicato dell’Usigrai dove accusano il governo di voler convertire la Rai nel proprio megafono. Il comunicato dell’Usigrai afferma:
“ Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c’è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un’informazione indipendente, equilibrata e plurale»
Usigrai oltre al comunicato, ha in seguito definito l’addio di Amadeus alla Rai come un “ennesimo colpo duro per la Rai” affiliando tale scelta a motivazioni di stampo politico.
La notizia dell’addio pare stia sconvolgendo tutta l’Italia.
Partendo dal principio Warner Bros. Discovery ha offerto al conduttore Amadeus uno spazio di prima fascia dalle 20:30 con un quiz, e la conduzione di un evento musicale. Sebbene il rinnovo della Rai sia molto più vantaggioso in relazione al compenso, il problema maggiore per Amadeus è la preponderante influenza politica, e per quanto lui abbia opposto resistenza per tutti gli anni di conduzione sappiamo bene che la Rai è tv di Stato, dunque gli organi della Rai vengono decisi dal governo e dalla Commissioni di Vigilanza.
Il Corriere della Sera nello specifico ha svelato le richieste di includere nel cast Sanremese artisti vicini a determinati partiti politici, come Povia (Leghista), Hoara Borselli (Fratelli d’Italia), e addirittura di coinvolgere Mogol (sempre affiliato a FdI) come direttore artistico. Tuttavia, queste richieste sono state respinte, così come la proposta di organizzare un pranzo di cortesia con il conduttore Pino Insegno.
Pare che Amadeus stanco di questo disagio sia deciso nell’allontanarsi da tutto ciò.
Quel che è certo è che noi conosciamo bene il conduttore e sappiamo che non gli mancano né il denaro e neppure la stima del pubblico, quasi tutta l’Italia lo ama e adora il suo modo di condurre, quindi uno come lui ha davvero bisogno di fare pranzi con persone così discutibili?
Chi ci perde a quanto pare è solo ed unicamente la Rai, che prontamente si difende dicendo che tali indiscrezioni servono solo a portare cattive recensioni all’azienda e che non si tratta di una questione politica.
Ma stando agli ultimi avvenimenti come appunto il cambiamento voluto dalla Commissione di Vigilanza della Rai in merito al par condicio televisivo e la reazione dei giornalisti, rappresentati dal sindacato, si evidenzia una preoccupazione più ampia riguardante il ruolo della Rai e la sua presunta dipendenza dal governo.
L’accusa di essere definita come “megafono del Governo” suggerisce che la Rai venga utilizzata come uno strumento di propaganda politica. In molti tra cui giornalisti e gran parte del pubblico ritengono che la decisione di Amadeus sia stata presa per motivi politici, ciò non fa altro che alimentare le critiche nei confronti della dirigenza e della gestione della Rai.
Dunque la verità qual è? E in tutto ciò Amadeus non ha nè smentito e nè confermato tali accuse. Non ci resta che attendere nuovi sviluppi in merito.
Arianna D’Angelo