Andare a scuola restando a casa? Sì, con l’homeschooling!
“Devi andare a scuola oppure diventi un asino”, quante volte abbiamo sentito questa affermazione.
Fin dalla più tenera età, infatti, la scuola è sempre stata la nostra seconda casa.
Prima con la materna, elementari, medie superiori e, talvolta, anche l’università. Passiamo gran parte della nostra vita in aula con i compagni e professori.
La scuola aiuta gli alunni sia ad acquisire conoscenze ed abilità, ma anche alla socializzazione, gestione dei conflitti e gioco di squadra.
Questo però non accade per tutti.
Esiste l’istruzione domiciliare, o anche detta homeschooling.
Si tratta di lezioni private svolte al di fuori della scuola e aiutano tutti coloro che, per esempio, non possono frequentare gli istituti per motivi medici.
In questo modo si garantisce il continuo dell’apprendimento dello studente anche in situazioni di difficoltà e, talvolta, può essere addirittura gestito dall’istituto stesso.
Già nelle epoche passate l’istruzione veniva impartita tra le mura domestiche attraverso un precettore privato oppure un genitore. Con l’arrivo della scuola dell’obbligo e, in particolare, con alcuni pedagogisti come Maria Montessori, si capì l’importanza della socializzazione e della cooperazione tra pari.
Nonostante ciò, oggi l’homeschooling è praticato in maniera legale in diversi paesi, come in Italia.
Esistono però diversi casi in cui è uno dei membri della famiglia che si occupa di istruire il giovane. Questa tipologia è detta istruzione parentale, ed è una scelta dei genitori.
Sebbene la figura del precettore o della madre che educa i bambini sembri passata di moda, è una realtà che sta tornando.
Nel caso dell’educazione in famiglia, l’istruzione tiene conto sia delle attività scolastiche e curriculari del ragazzo, sia di attività quotidiane e ludiche da integrare ad esse.
E ora vi chiederete, come si passa da un grado di scuola all’altro, e soprattutto, chi rilascia gli attestati?
Prima di tutto, il Ministero dell’istruzione rilascia le indicazioni riguardo l’istruzione parentale, che deve essere dichiarata presso l’istituto scolastico più vicino e rinnovata ogni anno.
Inoltre, il dirigente scolastico di tale scuola, deve verificare ciò che i genitori dichiarano e il ragazzo dovrà sostenere un esame all’anno per passare alla classe o al grado successivi.
Chi controlla che ciò avvenga?
Sicuramente il preside e la scuola in generale, che devono garantire la corretta acquisizione di competenze dell’allievo con il sostegno genitoriale.
Insomma, sebbene le lezioni domiciliari portino molti benefici e, in molti casi, sviluppo maggiore o uguale delle capacità in classe, far parte di un gruppo è essenziale per gli alunni.
La collaborazione e il team rappresentano uno dei pilastri del genere umano. Come ci ricorda Aristotele: “L’uomo è per natura un animale sociale”.
Martina Maiorano
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