Diabete di tipo 1 e celiachia: partiti gli screening pediatrici in 4 regioni italiane
Dopo l’approvazione della legge n.130/2023 sull’istituzione di uno screening nazionale pediatrico per la celiachia e il diabete di tipo 1, è partito il progetto pilota condotto dal Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità nelle regioni Lombardia, Marche, Campania e Sardegna.
La prima fase di questo programma prevede che i Pediatri di Libera Scelta (PLS) che aderiscono allo studio reclutino bambini di 2, 6 e 10 anni per misurare gli auto-anticorpi relativi alla celiachia e al diabete di tipo 1. Verrà inoltre valutata la presenza di due varianti genetiche associate a queste malattie.
La legge prevede anche l’istituzione di un Osservatorio Nazionale su queste patologie, oltre che la promozione di campagne informative al riguardo.
Il Ministero della Salute stima che in Italia sono 300.000 le persone affette da diabete di tipo 1 e 250.000 le persone affette da celiachia. Soprattutto per quanto riguarda il diabete i numeri sono preoccupanti e in continua crescita, con diagnosi in aumento tra le fasce giovanili: per tale motivo l’approvazione di questa legge assume un’importanza ancora più grande.
Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica e autoimmune. L’organismo affetto da diabete di tipo 1 distrugge le beta cellule del pancreas che producono insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue, per cui è necessaria la somministrazione di quest’ultima tramite iniezioni quotidiane, per tutta la vita.
La celiachia, patologia anch’essa cronica che insorge in soggetti geneticamente predisposti, è dettata da un meccanismo autoimmune contro il glutine, complesso proteico che si trova in alcuni cereali.
L’Italia è fieramente il primo paese – di tanti altri, si spera – a introdurre lo screening su tutta la popolazione pediatrica. Ciò permetterà di intervenire tempestivamente qualora si dovessero identificare celiachia o diabete di tipo 1 nella popolazione pediatrica, le due malattie croniche più frequenti nell’infanzia e adolescenza. Sottoporre la popolazione italiana di età compresa tra 1 e 17 anni a test precoci è fondamentale soprattutto per evitare le complicanze che queste malattie possono comportare, come la chetoacidosi diabetica, un grave squilibro metabolico che può essere letale o lasciare danni permanenti.
La prevenzione è sempre la chiave di volta.
Giulia Gennarelli
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