In viaggio con Tiberio: verso Capri
Questi contenuti sono originali e sono stati scritti dagli alunni e dalle alunne della professoressa Benedetta De Nicola (caporedattrice e art director de La Testata);
Questa volta tocca alla II liceo, dove gli alunni hanno approfondito il principato di Tiberio.
Si sono recati a Villa Jovis, dove hanno avuto modo di approfondire la sua storia, creando anche un contenuto video (per rivederlo clicca qui!).
La mente di Tiberio è particolarmente oppressa dai suoi stessi pensieri: lo tormentano paranoie di ogni genere e sente il perenne bisogno di isolarsi da tutto e tutti, una necessità che, per qualche ragione, sentono tutti gli esseri umani ancora oggi.
Il momento del crollo accade quando, dopo la morte misteriosa di Germanico, viene incolpato di averlo ucciso lui. La sua reputazione cade ulteriormente e così, disperato, si ritira in una piccola isola campana: Capri.
Capri per lui è come il nostro posto sicuro: niente può più tormentarlo, nemmeno i suoi stessi pensieri. Il luogo preciso in cui il non amato imperatore si riposa è una delle tante ville (12 in totale!) situata sulla vetta che ora ha il suo nome.
In questa splendente residenza Tiberio da vita a tutte le sue fantasie e follie (dopotutto non era un caso se lo scrittore Tacito lo descrive come “un tiranno viscido e subdolo”).
Dedica spazi appositi a tutti i suoi interessi, ad esempio abbiamo una lussuosa area termale dove l’uomo trascorre il suo tempo libero da ogni preoccupazione, o anche una zona dedicata all’astronomia dove troviamo un foro per l’osservazione del cielo e dei suoi corpi.
Il tutto è interrotto da scalinate e abbellimenti. Insomma, questa villa per l’imperatore è un vero e proprio punto di riferimento, riflettendo tutto ciò è immensamente affascinante. Tiberio, infatti, riesce a trovare pace e conforto soltanto in questa villa, dove riesce ad accantonare il suo lato più debole e concentrarsi sulle attività che gli danno serenità e tranquillità.
Quindi, da bravi studiosi delle scienze umane, abbiamo capito che anche figure importanti come imperatori hanno fragilità come le nostre e non sempre la corazza da “duri” che indossano può nasconderle.
Gli alunni della II AU
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