L’origine dello spam o posta indesiderata
Lo spam, chiamato anche spamming o junk mail in inglese, mentre in italiano posta spazzatura o posta indesiderata, indica l’invio, tramite indirizzi generici non verificati o estranei, di messaggi pubblicitari indesiderati o non richiesti, di solito a carattere commerciale.
Un po’ tutti già sapevamo la funzione dello spam, ma in quanti conoscono la sua origine? Andiamola a scoprire!
L’origine del termine “spam”
Questo termine ha origine da uno sketch comico della serie britannica Monty Python’s Flying Circus trasmetto il 15 dicembre 1970: in un locale pieno di vichinghi intenti a mangiare, una cameriera recita a due avventori calati dall’alto un menù di pietanze, intercalandovi a ripetere il termine “Spam”, marchio di carne in scatola prodotto dalla statunitense Hormel Foods Corp., che a sua volta è una contrazione di spiced ham, vale a dire “prosciutto speziato”.
Più lo sketch avanza, più l’insistenza della cameriera a proporre pietanze a base di Spam si contrappone alla riluttanza del cliente per questo alimento, il tutto contornato con un coro che inneggia lo Spam da parte dei vichinghi seduti al locale.
Grazie al successo di questo sketch satirico, il termine spam ha indicato qualcosa di inevitabilmente onnipresente. Molti anni più tardi, in seguito alla nascita del primo messaggio commerciale indesiderato a diffusione massiva, ha iniziato ad indicare i messaggi indesiderati, inviati in massa a destinatari non consenzienti.
Si crede che il primo spam via email sia stato mandato il 1° maggio 1978 dalla DEC – azienda pioneristica del settore informatico negli USA – per pubblicizzare un nuovo prodotto, e fu mandato a tutti i destinatari ARPAnet – rete di computer studiata e realizzata nel 1969 – della costa ovest degli Stati Uniti, cioè ad alcune centinaia di persone.
Lo scopo della posta indesiderata
Lo scopo principale delle junk mail è quello della pubblicità, che può variare dalle più comuni offerte commerciali a offerte di vendita di materiale pornografico o illegale, come software pirata e farmaci senza prescrizione medica fino ad arrivare a veri e propri tentativi di truffa.
Lo spammista, cioè l’autore dei messaggi spam, invia messaggi identici a migliaia di indirizzi di posta elettronica. Questi indirizzi sono spesso raccolti in maniera automatica alla rete tramite spambot e programmi dedicati, ottenuti da database o indovinati usando liste di nomi comuni.
Essendo lo spam inviato senza il permesso del destinatario, viene considerato un comportamento inaccettabile dagli Internet Service Provider (ISP) e dalla maggior parte degli utenti internet. Ma mentre questi ultimi trovano lo spam fastidioso e spesso con dei contenuti offensivi, gli ISP vi si oppongono anche per i costi del traffico generato dall’invio indiscriminato.
Irene Ippolito
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Immagine prodotta personalmente con Canva