Natura & ScienzePrimo Piano

Mi piace se ti muovi, il lemure del Madagascar

Riconoscibilissimo grazie alla sua coda ad anelli, è un animale molto socievole che vive in gruppi numerosi. E i maschi si sfidano in battaglie puzzolenti!

Il catta è il più noto rappresentante dei lemuri, un infraordine di primati presenti solo in Madagascar (e infatti il simpatico Re Julien del film Madagascar è proprio un lemure catta). Questa specie, in particolare, abita le zone a vegetazione rada ma si adatta bene anche alla vita arboricola.

Il catta è un lemure di medie dimensioni che pesa tra i 2,5 e i 3,5 kg e misura 38-45 cm senza la coda, che è più lunga del corpo (56-62 cm) e presenta le caratteristiche bande bianche e nere. Diversamente dalla maggior parte dei lemuri, il catta conduce una vita diurna. È un animale molto socievole che vaga in gruppi di una ventina di individui alla costante ricerca di vegetali da mangiare, soprattutto foglie, fiori e frutti.

Le dimensioni dei lemuri variano molto da specie a specie: alcuni sono della grandezza di una mela, ad esempio il microcebo pigmeo (Microcebus myoxinus), mentre altri possono arrivare ad altezze a statura eretta di oltre un metro, come il lemure variegato (Varecia variegata). Sono tutti dotati di una coda più o meno lunga; essa non è però prensile come quella di molti altri primati e perciò non viene utilizzata per afferrare oggetti.

Inoltre, tutti i lemuri possiedono pollici opponibili (in questa condizione, il pollice è in grado di piegarsi in maniera tale da riuscire a toccare tutte le altre dita della mano) per una presa migliore sugli alberi dove vivono o tramite i quali si spostano. Le loro dita sono munite di unghie, ma quella  dell’indice delle zampe posteriori è modificata in modo da assumere la forma di pettine ed è utilizzata per la toeletta.

Una particolarità di questi animali sono i loro grandi occhi, che possiedono (come ad esempio anche i gatti) un tapetum lucidum, cioè uno strato riflettente per la visione notturna. Questa particolare struttura riflette per l’appunto la luce verso la retina, aumentando così la quantità di luce che può essere catturata dalla retina stessa; non a caso, quasi tutte le specie di lemuri conducono una vita per lo più notturna. Per di più, i lemuri hanno una limitata visione a colori e per l’orientamento utilizzano dunque principalmente l’udito e l’olfatto, con cui riescono ad individuare i membri della propria specie e soprattutto della propria famiglia, anche a chilometri di distanza.

La società è di tipo matriarcale e le femmine guidano il branco durante gli spostamenti, mentre fra i maschi vige una rigida gerarchia per cui il più forte riesce a riprodursi con un maggior numero di compagne. Per stabilire l’ordine di accesso alle femmine hanno luogo dei combattimenti “puzzolenti”: i maschi sfregano le code sui polsi e i genitali, dove si trovano delle ghiandole odorose, e poi le puntano contro gli avversari.

Le femmine partoriscono ogni anno uno o due piccoli e la mortalità infantile è molto alta, fino al 50%. Le cure parentali sono sostenute dalle femmine, che portano in giro la prole prima attaccata all’addome e poi, quando i piccoli sono cresciuti, sulla schiena. La vita media di un catta è di circa 27 anni.

Lucia Russo

Leggi anche: Né carini, né coccolosi – Il camaleonte

Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
Back to top button