Piccoli Giornalisti Crescono – Quarta Parte
Questi contenuti sono originali e sono stati scritti dagli alunni e dalle alunne della professoressa Benedetta De Nicola (caporedattrice e art director de La Testata);
in un piccolo progetto di educazione civica trasversale ha proposto delle tematiche, studiate in geostoria, che poi si sono tramutate nella stesura di un articolo, collaborando insieme come piccoli giornalisti.
Lo svolgimento si è basato su:
- ricerca iniziale;
- ricerca delle fonti;
- studio;
- divisione dei compiti in varie mini redazioni per ogni contenuto;
- stesura;
- controllo ortografico;
- esposizione in aula;
- pubblicazione dell’articolo come riconoscimento per il bel lavoro svolto.
La Democrazia
La democrazia ateniese era diretta, dove i cittadini partecipavano direttamente alle decisioni attraverso assemblee pubbliche. Oggi, la democrazia è principalmente rappresentativa, dove i cittadini eleggono rappresentanti che prendono decisioni al loro posto. Inoltre, la democrazia moderna spesso include principi come la separazione dei poteri, lo stato di diritto e i diritti umani, concetti che non erano presenti nell’Atene.
La democrazia è un sistema di governo in cui il potere politico è esercitato dal popolo o dai suoi rappresentanti, attraverso un processo di partecipazione, consultazione o elezione. Questo sistema si basa sui principi di uguaglianza politica, libertà di espressione e diritto di voto. La democrazia può assumere varie forme, tra cui la democrazia diretta, in cui i cittadini partecipano direttamente alle decisioni, e la democrazia rappresentativa, in cui i cittadini eleggono rappresentanti per prendere decisioni al loro posto. La democrazia è spesso associata a concetti come lo stato di diritto, la separazione dei poteri e i diritti umani, e ha una lunga storia che affonda le radici nell’antica Grecia, in particolare ad Atene, ma si è evoluta e si è diffusa in tutto il mondo nel corso dei secoli.
La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.
Luigi Pirandello
Si dice che i greci abbiano inventato la democrazia. Ma in natura la democrazia esiste da sempre. Una ricerca dimostra che per la maggior parte delle società animali è meglio affidarsi al gruppo e decidere democraticamente cosa fare piuttosto che seguire il capo. In alcune specie (come i gorilla, i babbuini e gli elefanti) è stato verificato che la direzione o il momento dello spostamento, o altri tipi di decisione, sono prese solo quando la maggioranza è d’accordo, non quando il capo si alza e si avvia.
Luciano Canfora
Luciano Canfora è un noto storico italiano, esperto di storia antica, politica e retorica. È autore di numerosi libri e articoli su vari argomenti, tra cui la democrazia ateniese, la figura di Giulio Cesare e la storia politica dell’antica Roma. Le sue opere spesso offrono nuove prospettive e interpretazioni degli eventi storici, contribuendo così al dibattito accademico.
Luciano Canfora è nato nel 1942 a Bari, in Italia. Ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università di Pisa e ha successivamente ottenuto il dottorato di ricerca in Storia antica presso l’Università di Firenze.
È stato professore ordinario di Filologia greca presso l’Università di Bari fino al suo pensionamento nel 2012.
Canfora è noto per la sua critica all’uso politico della storia e per il suo impegno civile. Ha scritto su giornali e riviste italiane ed è stato ospite di programmi televisivi e radiofonici.
Tra le sue opere più famose ci sono “Democrazia a teatro”, “Il mondo di Atene” e “Giulio Cesare: Il dittatore democratico”. Ha anche scritto su argomenti contemporanei, come nel caso del libro “Il presente come storia”, in cui analizza il concetto di democrazia nella società contemporanea.
Chi sono gli oligarchi, sono loro il motore della storia? O la massa dei molti? È questo forse il dilemma principale per chi si cimenti nella ricerca storica. Per Luciano Canfora, scrivere storia vuol dire lottare contro gli effetti del progressivo allontanamento dai fatti: in tale lotta “il pathos narrativo, la partecipazione emotiva, non il volgare patetismo, non sono un cascame del lavoro storiografico ma al contrario l’indizio della perdurante vita del passato dentro di noi”.
Compito dello storico è dunque quello di districarsi tra i documenti e le invenzioni letterarie, in bilico sul limitare di congetture che tentano di scrutare ciò che le fonti non dicono. In queste pagine l’autore interroga l’antichità a proposito di grandi questioni sempre vitali, se non addirittura pungenti, come la giustizia, la cittadinanza, la libertà, il falso: ricordandoci che l’aver avuto ragione “è esso stesso un elemento storico, cioè soggetto al mutamento”.
Il presente come storia” di Luciano Canfora è un saggio che affronta il concetto di presente storico e la sua interpretazione nel contesto della storiografia. Canfora esplora come il presente influenzi la nostra percezione e interpretazione del passato, analizzando il ruolo degli storici e dei loro bias nel ricostruire gli eventi storici. Il libro invita a una riflessione critica sulle narrazioni storiche e sul modo in cui il presente influenza la nostra comprensione del passato.
Nel libro “Il presente come storia“, Luciano Canfora esamina anche la relazione tra storia e politica, discutendo di come le narrazioni storiche possano essere strumentalizzate per fini politici e di potere. Egli mette in discussione il concetto stesso di oggettività nella storiografia, sottolineando l’importanza di considerare i contesti politici, sociali e culturali nella scrittura e nell’interpretazione della storia.
Canfora propone una visione critica e analitica della pratica storica, incoraggiando i lettori a interrogarsi sulle implicazioni ideologiche dietro le diverse prospettive storiche.
Democrazia attuale
La democrazia oggi continua a essere una forma predominante di governo in molti paesi del mondo. Tuttavia, affronta sfide come la polarizzazione politica, la disinformazione, la corruzione e la crescente disaffezione dei cittadini. L’uso della tecnologia e dei social media sta influenzando il modo in cui la democrazia funziona e viene praticata. Ci sono anche dibattiti in corso su come migliorare e rafforzare le istituzioni democratiche per renderle più inclusive, responsabili ed efficaci nel soddisfare le esigenze della società contemporanea.
Alcune informazioni sulla democrazia oggi:
Partecipazione politica: Molte democrazie stanno cercando di aumentare la partecipazione politica attraverso misure come il voto online, la riduzione dell’età per il diritto di voto e l’adozione di sistemi di voto più inclusivi come il voto classificato o il voto proporzionale.
Trasparenza e responsabilità: C’è una crescente richiesta di trasparenza e responsabilità da parte dei governi da parte dei cittadini. L’accesso alle informazioni pubbliche e la responsabilità dei funzionari pubblici sono diventati punti chiave nel mantenere la fiducia nell’integrità delle istituzioni democratiche.
Democrazia digitale: L’avvento della tecnologia ha portato alla nascita della democrazia digitale, che coinvolge l’uso di piattaforme online e strumenti digitali per coinvolgere i cittadini nella partecipazione politica, nel monitoraggio del governo e nel processo decisionale.
Sovranismo vs. globalismo: C’è un dibattito in corso tra coloro che sostengono una maggiore sovranità nazionale e coloro che promuovono la cooperazione internazionale e l’interdipendenza. Questo dibattito influisce sul modo in cui le democrazie gestiscono questioni come l’immigrazione, il commercio internazionale e la sicurezza globale.
Riforme istituzionali: In risposta alle sfide contemporanee, molte democrazie stanno considerando o attuando riforme istituzionali per rafforzare le loro istituzioni democratiche, migliorare la rappresentanza e rendere il governo più responsabile nei confronti dei cittadini.
Queste sono solo alcune delle dinamiche che caratterizzano il panorama della democrazia oggi. La sua evoluzione continua ad essere influenzata da una serie di fattori sociali, politici ed economici.
Democrazia Ateniese
La democrazia ateniese, sviluppatasi nell’antica Atene nel V secolo a.C., era un sistema politico nel quale i cittadini maschi ateniesi potevano partecipare direttamente alle decisioni politiche tramite l’Assemblea dei cittadini, il Consiglio dei Cinquecento e la giustizia popolare. Questo tipo di democrazia si distingueva per il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle decisioni politiche, sebbene fosse limitato agli uomini ateniesi nati da genitori cittadini.
La democrazia ateniese era caratterizzata da diverse istituzioni e pratiche:
Ecclesia (Assemblea dei cittadini): Era l’organo principale della democrazia ateniese, dove tutti i cittadini maschi adulti potevano partecipare. Si riuniva regolarmente per discutere e votare sulle leggi proposte, sulla dichiarazione di guerra, sull’ammissione di nuovi cittadini, ecc.
Boulé (Consiglio dei Cinquecento): Era un consiglio composto da 500 cittadini sorteggiati ogni anno, 50 da ogni tribù ateniese. Si occupava di preparare le proposte da presentare all’Assemblea, amministrare le finanze statali e supervisionare vari aspetti dell’amministrazione.
Dikasteria (Tribunali popolari): I tribunali popolari erano composti da giurie di cittadini selezionati casualmente e si occupavano di giudicare casi civili e penali. La giuria poteva essere composta anche da centinaia di cittadini.
Ostracismo: Questa era una pratica attraverso la quale l’Assemblea dei cittadini poteva votare per esiliare un cittadino per un periodo di dieci anni, se considerato una minaccia alla democrazia.
Strategoi (Generalità): Erano i comandanti militari e politici eletti annualmente dall’Assemblea. Di solito, ciascun generale era responsabile di una delle dieci tribù ateniesi.
Liturgie: I cittadini più ricchi erano tenuti a sostenere finanziariamente lo Stato, pagando per esempio per l’addestramento di atleti o per la costruzione di navi da guerra.
La democrazia ateniese, tuttavia, non era inclusiva come i sistemi democratici moderni, poiché escludeva le donne, gli schiavi e i non-cittadini dalla partecipazione politica. Inoltre, l’Assemblea poteva essere influenzata da retori esperti o da demagoghi, rendendo il sistema suscettibile a manipolazioni e decisioni impulsiva.
Ci sono delle diIerenze tra la democrazia di prima e quella di oggi?
Si, la principale differenza tra la democrazia ateniese e quella moderna risiede nel metodo di partecipazione politica e nell’organizzazione del governo.
Nella democrazia ateniese, la partecipazione politica era diretta, con i cittadini che si riunivano nell’assemblea per discutere e votare direttamente sulle questioni di governo.
Al contrario, nella democrazia moderna, la partecipazione politica è prevalentemente indiretta, con i cittadini che eleggono rappresentanti per governare e prendere decisioni al loro posto. Inoltre, nella democrazia moderna ci sono separazioni di potere tra i vari rami del governo (esecutivo, legislativo, giudiziario), mentre nella democrazia ateniese c’era una maggiore concentrazione di potere nell’assemblea.
Infine, la democrazia moderna spesso include principi di diritti individuali e libertà garantiti dalla costituzione, mentre nella democrazia ateniese i diritti politici erano limitati ai cittadini maschi ateniesi.
Altre differenze significative includono:
Estensione della partecipazione: Nella democrazia ateniese, solo gli uomini liberi nati ad Atene avevano il diritto di voto e di partecipazione politica, escludendo donne, schiavi e stranieri. Nella democrazia moderna, l’idea di cittadinanza e diritti politici si è estesa a includere un ampio spettro di persone, inclusi donne, minoranze etniche e altre categorie precedentemente escluse.
Dimensione della comunità: La democrazia ateniese operava in una città-stato relativamente piccola, mentre le moderne democrazie spesso governano nazioni con milioni di cittadini e complessi sistemi di governo federale o unitario.
Tecnologia e comunicazione: Nella democrazia ateniese, la partecipazione politica avveniva principalmente attraverso l’assemblea fisica dei cittadini. Nelle democrazie moderne, la tecnologia ha reso possibile la partecipazione politica attraverso mezzi come internet, social media e voto elettronico, consentendo una partecipazione più ampia e accessibile.
Ruolo della religione: Nella democrazia ateniese, la religione era integrata nella vita politica e sociale, con divinità che spesso influenzavano le decisioni pubbliche. Nelle democrazie moderne, c’è una separazione più netta tra religione e governo, con un maggior rispetto per la laicità e la libertà religiosa.
Il Bangladesh
La differenza di vita tra il Bangladesh e l’Italia è significativa in molti aspetti, tra cui l’economia, il tenore di vita, l’istruzione, la sanità e così via. L’Italia ha un’economia più sviluppata e un tenore di vita generalmente più alto rispetto al Bangladesh, dove ci sono sfide significative legate alla povertà, all’accesso limitato ai servizi sanitari e all’istruzione. Tuttavia, è importante considerare che entrambi i paesi hanno le proprie sfide e peculiarità che influenzano la qualità della vita dei loro cittadini.
Inoltre troviamo altre differenze come l’economia dove l’Italia ha un’economia avanzata e diversificata, con settori come il turismo, la moda, l’automobilistico e l’industria alimentare che contribuiscono significativamente al PIL.
Il Bangladesh, d’altra parte, ha un’economia principalmente basata sull’agricoltura e sull’industria tessile, con una significativa popolazione impegnata nell’agricoltura di sussistenza e nell’industria tessile.
Tenore di vita: Il tenore di vita in Italia è generalmente più alto rispetto al Bangladesh. Ciò si riflette nel reddito pro capite, nell’accesso ai servizi pubblici, nella qualità delle abitazioni e nella disponibilità di beni di consumo.
Istruzione: L’Italia ha un sistema educativo avanzato e accessibile, con istituti di istruzione superiore rinomati a livello mondiale. Nel Bangladesh, l’accesso all’istruzione può essere limitato, specialmente nelle aree rurali, e ci sono sfide legate alla qualità e all’accessibilità dell’istruzione.
Sanità: L’Italia ha un sistema sanitario avanzato e universale, con un’ampia copertura sanitaria per tutti i cittadini. Nel Bangladesh, l’accesso ai servizi sanitari può essere limitato, soprattutto nelle aree rurali, e ci sono sfide legate alla qualità e alla disponibilità delle cure mediche.
Cultura e stile di vita: Le due nazioni hanno anche differenze significative nella loro cultura, tradizioni e stili di vita. Ad esempio, l’Italia è conosciuta per la sua ricca storia culturale, la cucina gourmet e lo stile di vita rilassato. Il Bangladesh ha una cultura vibrante e diversificata, con una forte influenza religiosa e una cucina ricca di sapori speziati
Abbiamo anche una testimone che può confermare questa grande differenza.
Il suo nome è Tamima Sharker, lei afferma che: c’è stato un giorno in cui le donne bengalesi non potevano fare quello che volevano, non potevano scegliere i propri vestiti da sole. Il 51% delle ragazze si era sposato prima dei 15 anni. Non avevano il permesso di uscire o uscire con un amico o parlare con un ragazzo. Non gli era permesso nemmeno di frequentare gli studi perché solo gli uomini dovevano essere istruiti mentre le donne dovevano rimanere a casa a badare ai propri figli e dovevano occuparsi anche delle faccende domestiche.
Ma giorno dopo giorno tutto cominciò a cambiare. ora è illegale sposarsi prima dei 18 anni. Ma non gli è ancora permesso di frequentare gli studi inoltre le donne inizieranno ad avere più diritti ed essere libere di decidere cosa fare e con chi stare.
Asia Alberino
Sabrina D’Auria
Ilaria D’Auria
Miriam Gallo
Giulia Rispoli
Martina Longobardi
Tamima Sharker
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