Storia di Livia Drusilla Claudia, imperatrice di Roma
Tra le donne che ebbero maggior potere e influirono nelle decisioni politiche dell’antica Roma ci fu Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Augusto.
Nata nel gennaio del 58 a.C. Livia Drusilla Claudia era figlia di Alfidia e di Livio Druso Claudio, della nobile e ricca famiglia patrizia dei Claudii, sostenitori della repubblica.
Ebbe una buona istruzione e alla giovane età di sedici anni, nel 42 a.C. come era usanza nel mondo romano in cui le donne prendevano marito in giovane età, Livia sposò Tiberio Claudio Nerone suo parente e di simpatie repubblicane, da cui ebbe due figli Tiberio e Druso.
Dopo la fine delle guerre civili a seguito della sconfitta a Filippi dell’esercito dei congiurati sostenitori della repubblica, responsabili della morte di Giulio Cesare, il vincitore Ottaviano promulgò insieme ai suoi sostenitori delle liste di proscrizione nelle quali vi era anche Tiberio Nerone, mentre il padre di Livia aveva deciso di darsi la morte a Filippi.
I tre anni successivi furono particolarmente difficili per Livia Drusilla e la sua famiglia, privati dei loro beni non ebbero altra scelta che fuggire da Roma, rifugiandosi prima in Sicilia, controllata dal rivale di Ottaviano Sesto Pompeo e poi in Grecia.
Nel 39 a.C venne concessa l’amnistia e Livia insieme ai figli e al marito poté tornare a Roma, la loro situazione sociale e le prospettive di carriera politica peró sembravano precarie, minate dal loro sostegno alla causa dei repubblicani.
Livia era colta, intelligente e tenace, la sua forte personalità colpì Ottaviano, incontrato l’anno stesso del suo ritorno a Roma. Sebbene fosse incinta del suo secondo figlio Druso e Ottaviano sposato con Scribonia, incinta della loro prima ed unica figlia Giulia Maggiore, i due decisero per convenienza reciproca di separarsi dai loro rispettivi partner e sposarsi nel 38 a.C.
Per Ottaviano la celebre famiglia dei Claudii a cui Livia apparteneva, rappresentava una buona occasione per imparentarsi con una delle più nobili famiglie romane ed elevare il suo status, e capì che l’intelligenza della nuova moglie poteva grandemente giovargli.
Anche se Ottaviano era famoso per i suoi continui tradimenti, e non aveva avuto eredi da Livia, solo un bambino morto pochi giorni dopo la nascita, rimasero insieme per la restante parte della loro vita, il loro matrimonio infatti duró 52 anni, diventando la coppia imperiale, esempio di moralità e gestendo la politica e il potere di Roma.
Livia fu la principale consigliera di Augusto sulle scelte politiche e seppe imporre la sua autorità anche nelle decisioni riguardanti il futuro erede di Ottaviano. Riuscì a far dichiarare nel testamento di Ottaviano, morto nel 14 a.C, suo successore il figlio Tiberio, che aveva fatto sposare con Giulia Maggiore.
Fu tra le prime donne ad avere un ruolo ed un potere che apparteneva agli uomini, era sostenitrice delle donne, con la sua influenza permise che fossero approvate leggi per migliorare la condizione sociale e giuridica delle donne, furono sue iniziative le leggi per consentire alle donne di non perdere le loro proprietà e i figli dopo il divorzio.
Per la sua posizione di potere scatenò invidie, venne spesso criticata e accusata di aver ucciso alcuni membri della famiglia. Ottaviano Augusto la tenne sempre in grande considerazione e le dedicò statue, templi e la sua immagine venne incisa anche sulle monete, rappresentata come Pietas.
Alla morte di Ottaviano Livia ebbe un terzo del patrimonio del marito e cambiò il nome in Giulia Agusta, restando tra le persone più influenti e ammirate di Roma. Più volte il senato le concesse onori.
Negli ultimi anni della sua vita i rapporti con il figlio Tiberio divenuto imperatore grazie al suo aiuto si incrinarono, e il figlio alla sua morte che avvenne nel 29 a.C alla veneranda età di ottantasei anni, non la volle divinizzare: fu in seguito il nipote Claudio, divenuto imperatore, con approvazione del senato a divinizzare la prima imperatrice di Roma.
Beatrice Gargiulo
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