Copypasta, un fenomeno internet di metà anni 2000
Dalla nascita dei social network tante sono le cose diventate virali: video, foto, dei testi o anche solo delle parole…di prodotti virali ne troviamo a bizzeffe, che nel giro di poco tempo vengono rimpiazzate da tante altre cose altrettanto buffe, divertenti, o magari anche commoventi.
Uno di questi prodotti sono le copypasta che, nel gergo di internet, è un blocco di testo che viene copiato e incollato sulla rete da singoli utenti e diffuso tramite forum online e siti di social network.
Infatti, questo neologismo inglese è composto dai verbi to copy (copiare) e to past (incollare), quindi letteralmente “copia e incolla”, e venne utilizzato per la prima volta nel 2006 sui gruppi Usenet – una rete mondiale statunitense formata da migliaia di server che raccoglie articoli inviati da persone.
È un vero e proprio meme testuale, dove altri utenti ridicolizzano un testo dell’autore originario copiandolo e incollandolo senza apportare modifiche, in quanto si presuppone che il testo in sé sia ridicolo in maniera così evidente da essere chiaro a tutti che lo scopo principale del copypasta è denigratorio. A volte il testo può anche essere modificato, aggiungendo o togliendo parti del testo oppure sostituendole con altre per rendere il tutto ancora più ridicolo.
Dalle copypasta nasce un altro termine che ha una funzione simile ma con una storia più…horror. Mi riferisco alle creepypasta: come le copypasta, anche questo genere di testi vengono copiati ed incollati su siti internet e forum, e sono caratterizzati da storie il cui intento è quello di intimorire e/o affascinare il lettore. Infatti, il termine inglese creepy significa “raccapricciante” oppure “inquietante”.
L’utilizzo della parola venne riscontrato dal 2006 in poi su 4chan, un sito web imageboard – in cui si pubblicano immagini da parte degli utenti – in lingua inglese. Il fenomeno si diffuse con maggiore rilevanza dal 2007 in poi sullo stesso sito.
Il fenomeno delle creepypasta crebbe sempre di più col tempo tanto da raggiungere anche forum e siti dedicati, assorbendo altri fenomeni della rete, come le leggende metropolitane e il fotoritocco di tipo horror, dal quale è nato Slender Man nel 2009. Il suo apice lo ebbe nel 2010, quando il The New York Times pubblicò un articolo inerente al fenomeno che spopolava in rete.
Irene Ippolito
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