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Dragon Ball, origine ed evoluzione

Un gran numero di pianeti abitati e specie extraterrestri, tra cui anche dinosauri e animali antropomorfi, linee temporali e universi paralleli creati grazie al viaggio nel tempo. 

Questo e tanto altro nel manga – e, successivamente, adattamento anime – di Dragon Ball, opera famosissima di Akira Toriyama, che ha rubato i cuori di milioni di fan.

Ma sapete da cosa si è sviluppato questo grandissimo successo?

Se la risposta è no, non è mai troppo tardi per scoprirlo e questo articolo può fare al caso vostro.

Toriyama è anche autore del manga Dottor Slump & Arale, che dopo aver concluso decise di consultare il suo editore, Kazuhiko Torishima, per decidere il tipo di opera da serializzare in futuro. Quest’ultimo, conoscendo la passione dell’autore per i film dell’attore e artista marziale Jackie Chan, gli consigliò di disegnare uno shonen manga sul kung fu.

Toriyama seguì il consiglio, realizzando nel 1983 uno one-shot intitolato Dragon Boy e, notando che la storia era molto piaciuta, decise di proseguire su questa lunghezza d’onda anche per il suo serial successivo pensando di basare il suo manga sul romanzo classico cinese Il viaggio in Occidente, considerando che il romanzo ha una storia assurda con numerosi elementi di avventura.

Affinché si giustificasse un viaggio simile a quello affrontato dai protagonisti ne Il viaggio in Occidente, l’autore giapponese decise di introdurre l’idea delle sfere del drago e la possibilità di vedersi esaurire un desiderio appena recuperate tutte e sette le sfere, concludendo la storia dopo circa un anno di durata.

Dragon Ball iniziò ad avere grande popolarità con l’inizio del Torneo Tenkaichi di arti marziali, che venne in mente a Toriyama ricordandosi che anche le gare e i tornei presenti in Dr. Slump avevano riscosso successo. 

Man mano che i personaggi iniziali cominciarono ad apparire sempre meno andando avanti con la storia, e il focus sulla crescita di Goku come lottatore, la storia iniziò a discostarsi dalle premesse iniziali. L’autore introdusse il Red Ribbon e la famiglia demoniaca prendendo ispirazione dal videogioco Kung-Fu Master, dove i nemici tendono ad apparire in rapida successione. In particolare, con il Grande Mago Piccolo, Toriyama voleva creare un nemico veramente malvagio, dal momento in cui i nemici apparsi fino a quel momento avevano presentano qualche caratteristica positiva.

Ad un certo punto della realizzazione del manga, Toriyama decise di far crescere Goku in età adulta per rendere più facile la realizzazione delle scene di combattimento, nonostante il suo editore fosse contrario all’idea. Così Goku e i suoi compagni divennero i guerrieri più forti della Terra e dopo aver sconfitto anche gli alieni saiyan, li fece avventurare nello spazio.

Durante la bolla economica giapponese Toriyama creò il personaggio di Freezer, prendendo ispirazione dagli speculatori edili – persone che vogliono lucrare sull’andamento immobiliare – che l’autore definì “le persone peggiori del mondo”. Creò, poi, la Squadra Ginew per dare equilibrio alla serie, visto che trovò difficile lavorare con nemici sempre più forti.

Dopodiché vennero creati i cyborg e Cell, oltre all’introduzione del viaggio del tempo, affinché i combattimenti fino a quel momento considerati come i più forti iniziassero a misurarsi anche contro il tempo. Però questo creò delle difficoltà a Toriyama, in quanto iniziò a perdersi nei meandri dei paradossi temporali.

A seguito di una discussione avuta con Masakazu Katsura – autore di Wingman, Video Girl e tanto altro –, questi gli suggerì di “fondere” insieme due personaggi, creando così la tecnica della fusione; in questo modo Toriyama trovò il modo per concludere la serie dopo l’arco narrativo di Majin Bu e dieci anni di serializzazione.

Irene Ippolito

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Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
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