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È meglio il libro

Negli anni, quanti film che sono stati tratti da libri abbiamo visto? E quante volte abbiamo detto “È meglio il libro”?

Vediamo alcune differenze che sono inevitabili quando si adatta un libro ad una trasposizione cinematografica. Iniziamo da questi quattro adattamenti:

Il Gattopardo

Il film, proiettato per la prima volta il 27 marzo del 1963 al Cinema Barberini di Roma e interpretato da Burt Lancaster, nel ruolo di Don Fabrizio, Alain Delon e Claudia Cardinale, nella parte della bellissima Angelica, a differenza del libro ebbe fin da subito un grande successo, sia per la critica che per il pubblico.
A differenza di quanto abituato a fare con le sue trasposizioni di testi letterari che, in genere, erano un punto di partenza da cui ricavare, poi, dei processi di trasformazione per arrivare alle sue personali conclusioni, con Il Gattopardo il regista scopre di essere in perfetta sintonia con l’autore e con l’essenza del romanzo,  incentrato sull’inesorabilità del tempo, sulla vita e sulla morte, riuscendo a trasferire sullo schermo il sentimento di malinconia e di sconfitta che lo caratterizza. 


E infatti, nonostante il film escluda gli ultimi due capitoli, molto importanti nel romanzo perché sottolineano l’importanza di uno dei temi principali dell’opera – quello della morte e dello scorrere del tempo – questo non va a modificare il significato complessivo dell’opera, anzi diventa un modo per consolidarne il valore grazie alla forza espressiva di immagini e scene che diventano essenziali per cogliere la centralità dei temi e la forza prorompente dei personaggi.


In tal senso molto significativa diventa la scena del ballo che, se nel libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa occupa solo una piccola parte, nel film diventa una delle scene più importanti e chiarificatrici.
Il film diventa così una sorta di completamento di un’opera che per certi versi era stata capita solo a metà. Visconti, infatti, con la sua capacità di creare immagini suggestive e di evocare atmosfere e sentimenti profondi, ha saputo trasmettere il messaggio universale, già sotteso nel significato del romanzo, che va oltre la vicenda storica della Sicilia dell’Ottocento e che diventa spunto per una riflessione sul destino dell’uomo, sulla necessità di adattarsi ai cambiamenti e sull’importanza della memoria, dunque sul senso della storia e sulle sfide che ogni individuo deve affrontare nel corso della propria vita.

Colazione da Tiffany

Audrey Hepburn, George Peppard, Moon River: chiunque abbia visto il film Colazione da Tiffany ha in mente questi tre elementi — e, forse, anche chi il film non l’ha mai visto, tanto il viso della sua protagonista è diventato iconico. Chi ha letto il romanzo di Truman Capote, però, cosa si ricorda delle pagine lette? Tutto fuorché una dolce commedia romantica dal lieto fine.
Ebbene sì: le differenze tra libro e film sono numerose e rilevanti, tanto che lo stesso Truman Capote si è dichiarato ben poco soddisfatto dalla pellicola diretta da Blake Edwards. Ecco le più importanti:
Holly Golightly è un personaggio complesso, selvatico e a tratti spietato. L’eleganza sbarazzina di Audrey Hepburn e il modo in cui il personaggio è stato ridisegnato per il film è ben lontano da quello ideato da Truman Capote. Nel romanzo Holly è sì in fuga dal marito e segnata da un’infanzia difficile, ma il suo passato non l’ha solo sconvolta: ne ha fatta una vera e propria ladra, costantemente mantenuta da ricchi corteggiatori. Accusata di aver partecipato a un affare di droga, sarà aiutata a fuggire da Paul. Holly non solo è meno innocente, meno ingenua, meno dolce, ma… doveva essere un po’ più Marilyn! Lo stesso Capote disse di averla immaginata come una femme fatale più simile all’icona bionda.

Paul Varjack non è un semplice coprotagonista. Lo scrittore squattrinato che abita nello stesso condominio di Holly nel romanzo è il vero protagonista e la voce narrante. Grazie a lui, in un lungo flashback, conosciamo la storia dell’affascinante e selvatica Holly.
Inoltre il romanzo di Truman Capote è ben lontano dall’essere una dolce commedia romantica. Non c’è nessun bacio sotto la pioggia per Paul e Holly (che a un certo punto si trasferisce in Brasile per una gravidanza inattesa, seguita da un aborto spontaneo la notte del suo arresto): l’unica cosa che Holly farà prima di partire sarà chiedere a Paul di prometterle di ritrovare il suo gatto e prendersene cura.

Il Grande Gatsby

Cinque sono le più importanti differenze ne “Il Grande Gatsby” (di Baz Luhrmann, 2013). Nel film Nick narra le vicende in modo da sintetizzare fuori campo gli eventi mentre le immagini scorrono. Diversamente, la narrazione da parte del personaggio non esiste nel romanzo di Fitzgerald. Rispetto al libro, il film finisce per trascurare la routine quotidiana, lavorativa e amorosa di Nick e lo stesso rapporto con Jordan non è approfondito a dovere.

Daisy, l’amore di Gatsby, ha i capelli biondi nella pellicola, mentre viene espressamente descritta con capelli neri nel romanzo. Uno dei cambiamenti più importanti riguarda il modo in cui George decide di vendicare la morte della moglie e uccidere Gatsby. Nel film viene convinto da Tom subito dopo l’incidente che l’ha coinvolta, mentre nel libro avviene solo il giorno seguente. Infine, il film si chiude di fatto con l’assassinio di Gatsby mentre il libro prosegue nella narrazione di altri eventi. Personalmente consiglio sempre il film del 1974 con Robert Redford, mi è capitato di guardarlo contemporaneamente alla lettura del romanzo, ed è quasi identico.

Orgoglio e Pregiudizio

Da Lady Catherine: quando Elizabeth si reca alla tenuta di Lady Catherine, nel film è proprio la proprietaria a obbligare la ragazza a suonare il piano, mentre nel libro è il cugino di Darcy a domandarle di farlo, cosa che lei accetta di buon grado.
La prima proposta di matrimonio di Mr Darcy: in questo caso la differenza sta principalmente nell’ambientazione. Nel libro scritto da Jane Austen, Darcy si reca a casa di Charlotte, dove si trova in quel momento Elizabeth e le dichiara il suo amore, nonostante le sofferenze che questo gli causa per l’estrazione sociale della ragazza e gli atteggiamenti della sua famiglia. Nel film, invece, la scena è resa visivamente più romantica, in quanto avviene in giardino, sotto un padiglione, mentre sta piovendo. Darcy, quindi, si dichiara a Elizabeth, con gli abiti fradici indosso.
La consegna della lettera: il giorno successivo, nel film, è Mr. Darcy che si reca a casa dei Collins per consegnare la lettera di scuse e spiegazioni a Elizabeth; nel romanzo, invece, Darcy rimane nascosto nel boschetto aspettando di vederla uscire per poi consegnarle la lettera.
L’incontro a Pemberly: nel film, quando Elizabeth si reca a visitare la tenuta di Mr. Darcy con gli zii, la ragazza vede Darcy mentre suona il piano con la sorella all’interno di una stanza; nel romanzo, invece, i due si incrociano nel parco della villa, tanto che Darcy, vedendola, le va incontro e fa da guida a lei e agli zii. Inoltre, nel libro, nella tenuta di Darcy sono presenti anche Bengley e la sorella, cosa che non avviene nel film.
Matrimonio riparatore tra Wickham e Lydia: nella pellicola, Elizabeth scopre la verità sull’intervento di Darcy per far sposare Wickham e Lydia da Jane; nel libro, tuttavia, Elizabeth viene a sapere dalla sorella solo che Darcy era presente al matrimonio, mentre è la zia a raccontare tutta la verità alla ragazza in una lettera dopo che Lizzy aveva insistito per saperla.
Seconda dichiarazione di Mr. Darcy a Elizabeth: in realtà, la maggior parte dei cambiamenti si sono registrati nella parte finale della trama. Nel film, Darcy ed Elizabeth si incontrano da soli nella brughiera all’alba. Nel romanzo, invece, è Bingley a condurre Darcy a Longbourn, dai Bennet e propone a tutti di fare una passeggiata. Nel camminare, Jane e Bingley si distanziano e Kitty va in un’altra direzione per andare a trovare un’amica, così Darcy ed Elizabeth hanno modo di stare da soli: è a questo punto che Darcy si dichiara nuovamente. La conversazione nel romanzo è molto bella, mentre nel film è stata tagliata moltissimo.
La scena finale: il film si conclude con il consenso del Signor Bennet al matrimonio tra la figlia e il signor Darcy. Le parole finali del film sono proprio annunciate dal Signor Bennet, che dice ironicamente: “Se mai dovesse arrivare un giovane per Mary o Kitty mandatelo subito qui. Perché sono in vena”. Nel romanzo, invece, dopo questa scena, si assiste a un altro dialogo tra Elizabeth e Darcy, che decidono di darsi del “tu”. Infine il romanzo si conclude con la descrizione dei rapporti fra le sorelle Bennet e di Elizabeth con Lady Catherine dopo i due matrimoni, ossia quello di Jane-Bengley ed Elizabeth-Darcy.

Vi aspetto al prossimo articolo con ancora tanti altri confronti da analizzare!

Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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