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Gli animali più strani al mondo

Siamo abituati a pensare ai cani, ai gatti, ai pappagalli e ai conigli… ma quanti animali esistono al mondo di cui ignoriamo l’esistenza?

Vediamo alcuni tra i più strani al mondo:

Il lissodelfino

Di dimensioni più ridotte del lissodelfino boreale (60–100 kg), è l’unico delfino dell’emisfero sud ad essere privo di pinna dorsale; può essere facilmente riconosciuto ad occhio nudo a distanza ravvicinata, mentre in lontananza ricorda un pinguino.
Si riscontra poco frequentemente nelle acque temperate, dal Cile settentrionale al largo del Perù (ma è avvistato regolarmente anche nelle coste della Nuova Zelanda), mentre è più caratteristico nella corrente delle Falkland, tra la Patagonia e le Isole Falkland.
Raramente effettua il lobtailing e il breaching e quando lo effettua non si osservano capriole o peripezie simili. Quando sono spaventati o quando nuotano veloci si osserva il porpoising. Può rimanere in apnea per 6 minuti.

Orcella asiatica

Questa specie ha un grosso melone e una testa smussata e arrotondata. Il rostro è indistinto. La pinna dorsale è breve, smussata e triangolare. È situata a circa due-terzi della lunghezza del dorso. Le pinne pettorali sono lunghe e larghe. Presenta ovunque una colorazione chiara – leggermente più bianca sulle regioni inferiori che sul dorso.
Sebbene a volte venga chiamato in inglese delfino di fiume dell’Irrawaddy non è un vero delfino di fiume, ma un delfino oceanico che vive nei pressi delle coste ed entra nei fiumi, inclusi il Gange e il Mekong, così come l’Ayeyarwady (Irrawaddy) da cui ha preso il nome comune inglese (Irrawaddy dolphin, delfino di Irrawaddy). Il suo areale si estende dalla baia del Bengala alla Nuova Guinea e all’Australia settentrionale.

Talpa dal muso stellato

La talpa dal muso stellato (Condylura cristata, Linnaeus, 1758) è un piccolo talpide nordamericano diffuso nel Canada orientale e negli Stati Uniti nord-orientali. È l’unico appartenente alla tribù Condylurini e del genere Condylura. Si conoscono due sottospecie della Condylura cristata: la Condylura cristata cristata e la Condylura cristata nigra.
La talpa dal muso stellato è presente tra il nord-est degli Stati Uniti e il sud-est del Canada, dal Labrador e il Manitoba, attraverso il Nord Dakota fino all’Ohio e alla Virginia e a sud lungo la costa atlantica, a sud-est della Georgia e il confine settentrionale della Florida. Essa vive più a nord di tutte le altre specie autoctone di talpa. La sua presenza nel territorio in cui è diffusa è stimata in una densità di popolazione di 4–7 esemplari per ettaro, che scende in inverno a 2–3 esemplari.

Cefalofo zebra

Il cefalofo zebra (Cephalophus zebra Gray, 1838) è un piccolo cefalofo originario delle foreste dell’Africa occidentale.
Chiamato così per le 12-15 bande nere che, come quelle della zebra, scendono giù lungo il dorso, il cefalofo zebra è una piccola antilope dal corpo breve e tozzo; misura 85–90 cm di lunghezza e pesa 9–20 kg. Il colore del mantello varia dal giallo oro chiaro al marrone-rossastro, con le regioni inferiori color crema chiaro. Un’altra sua caratteristica distintiva è la mancanza di un ciuffo sulla fronte, presente in quasi tutte le altre specie di cefalofo. Sia i maschi che le femmine possiedono brevi corna affusolate impiegate per difendere il territorio; sebbene le femmine siano generalmente più grandi dei maschi, questi ultimi possiedono corna più lunghe. I piccoli presentano una colorazione più bluastra degli adulti e strisce più ravvicinate tra loro. Il nome afrikaans duiker, con cui vengono indicati i cefalofi, significa «tuffatore» o «antilope tuffatrice», e si riferisce ai balzi che questi animali compiono nel sottobosco quando vengono disturbati.
Il cefalofo zebra è particolarmente comune nella Liberia centro-orientale, sebbene viva anche in tutta la Sierra Leone e la Costa d’Avorio.

Cane procione

Il nittereute (Nyctereutes procyonoides, dove “nycto-” dal greco “notte”, “ereutes” dal greco “che si aggira”, “procyon” = “procione”), detto anche cane procione o cane viverrino, è una volpe indigena dell’Asia orientale, in particolare le valli fluviali e i margini delle foreste nelle regioni dell’Amur e dell’Ussuri della Siberia orientale, il Giappone, la Manciuria, e l’Indocina.

Il nittereute è un canide di taglia piccola, con un torace allungato, e una coda corta. Gli arti sono brevi e snelli, dando all’animale un aspetto goffo e tozzo durante l’inverno, quando il pelo è più lungo e le riserve di grasso più spesse. Il cranio è robusto, con una fronte elevata, una regione facciale corta, e una cresta sagittale ben sviluppata. La mandibola dispone di una grande protuberanza, separata dal processo angolare da un incavo, un tratto primitivo condiviso con gli urocioni del nuovo mondo. I denti sono relativamente piccoli e deboli, con il terzo molare inferiore spesso mancante. La faccia dispone d’una mascherina di pelo nero e peli lunghi sulle guance. Il mantello varia dal giallo al grigio o rosso, con peli di guardia neri sulla schiena, le spalle e la superficie dorsale della coda. La borra è grigia o rossiccia. Da adulto misura 50-68 cm in lunghezza corporea, e pesa 4-6 kg in estate e 6-10 nell’inverno, prima del letargo. Il nittereute non abbaia, ma ringhia se minacciato.

Il nittereute è un animale onnivoro, con una dieta che varia stagionalmente. Nella prima metà dell’estate, si ciba soprattutto di rane, lucertole, invertebrati, insetti, di uccelli e delle loro uova. Si nutre anche di piante, in particolare di bacche e frutti, prima di andare in letargo. Indipendentemente dalla stagione, i piccoli roditori rappresentano la loro principale preda. Se se ne presenta l’opportunità, il nittereute può nutrirsi anche di carogne, di pesci e di crostacei come granchi e gamberi di fiume.

Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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