Pride: Asessualità
Da diversi anni a questa parte il mese di giugno è il mese del Pride, dell’ orgoglio della comunità LGBTQIA+, in questo caso la A rappresenta le persone asessuali, cioè coloro che non provano attrazione sessuale per alcun genere.
Se la società in cui viviamo ci inculca, in particolare si da giovani, che il per la maggior parte delle persone tutto ruoti intorno al sesso, ne esiste una categoria invece poco o per nulla interessata a questo aspetto della vita.
La parola Asessuale, si riferisce a una persona che prova in minima pare o per nulla attrazione sessuale verso nessun genere ma possono avere relazioni romantiche o affettive, senza coinvolgere l’aspetto sessuale.
L’asessualità è un orientamento sessuale esattamente come tutti gli altri, anche se a volte trovarne una definizione vera e propria risulta tanto semplice quanto complesso.
Facile, perché possiamo tradurla banalmente nella mancanza di attrazione sessuale verso qualsiasi genere, dunque le totale assenza di interesse riguardo alla sfera sessuale.
Difficile, invece, perché non implica necessariamente l’assenza di attrazione affettiva o romantica e/o la totale mancanza di libido, infatti molte persone asessuali si innamorano e magari fanno anche sesso.
Le inclinazioni delle persone asessuali possono essere:
Eteroromantiche: attrazione affettiva verso il genere opposto al proprio
Biromantiche: interesse per entrambi i generi
Omoromantiche: attrazione verso il genere uguale al proprio
Aromantiche: quando oltre alla mancanza di desiderio sessuale manca anche un’attrazione di tipo affettivo.
Negli ultimi anni si può dire che anche in ambito medico scientifico si sono fatti passi avanti e la comunità LGBTQIA+ ha ottenuto dei riconoscimenti, infatti essere gay, lesbice, bisessuali, ecc… da diversi anni, fortunatamente, non è considerabile un “disturbo mentale”.
Purtroppo la stessa cosa spesso non vale per molte persone asessuali, che in alcuni casi, raccontano di essere state portate a pensare, da medici o psicologi, che la loro mancanza di attrazione sessuale fosse in qualche modo una vera e propria condizione patologica da curare.
L’asessualità è un tema di cui si sente parlare sempre più spesso, ma ancora troppo poco compreso.
Diverse persone asessuali condividono molte lotte femministe o LGBTQIA+. Eppure, la loro voce fatica ancora ad emergere.
Se desideriamo però costruire una società sessualmente libera da coercizioni e pressioni sociali non possiamo non prendere in considerazione anche la lettera “A” .
Alice Gallosi
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