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Quando muori resti a me: tra realtà e senso di colpa

Quando muori resti a me è un fumetto di Zerocalcare, disponibile anche in versione audiolibro dal 7 maggio su Storytel, letto dallo stesso Zerocalcare e da Neri Marcorè.

Trama 

Un viaggio con suo padre tra le Dolomiti da cui proviene la famiglia paterna sarebbe la scusa perfetta per capire meglio Genitore 2, ma lui e Zerocalcare non riescono a parlare di cose importanti. 

Proprio per questo motivo, la trasferta diventa molto difficile, soprattutto quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio. Una storia in cui Zerocalcare si costringe a guardarsi allo specchio e non si fa sconti nel raccontare ciò che vede.

Quando muori resti a me è un libro dove il tema fondamentale sembra essere il senso di colpa, quello che ognuno prova, comune a tanti.  

A tal proposito, nel libro si legge: 

“A scuola ti insegnano felice, triste, arrabbiato.

Il senso di colpa non te lo insegna nessuno”

Si tratta di un libro intenso che parla della vita reale, permettendo a chiunque di immedesimarsi nelle vicende che lo compongono. 

Si parla di padri, figli, angosce, fatiche, con uno stile graffiante ed accattivante. Il viaggio diventa metafora con la quale è possibile scoprire nuovi lati di sé stessi, o di un membro della propria famiglia. In questo caso il papà. Figura importante ma spesso messa da parte, che come accade nella maggior parte dei casi non si conosce mai abbastanza. 

Quando muori resta a me descrive un padre imperfetto, che riesce a dimostrare il proprio amore al figlio.

Il libro di Zerocalcare è un ritratto intimo e dettagliato che si concentra sul rapporto padre figlio, sul futuro, sulla paura di diventare genitori e sulla morte che sembra sempre più vicina.

All’interno di Quando muori resta a me, si intrecciano diverse storie, tra loro trasversali, che però si ritrovano e si concretizzano nella normalità, nell’esperienza quotidiana, nelle fragilità che caratterizzano l’animo umano. 

Zerocalcare racconta l’incapacità di comunicare tra le figure maschili della propria famiglia, di padri che non riescono a esprimere le proprie emozioni e di figli che non riescono a fare a meno del bisogno dell’approvazione paterna.

Nelle frasi del libro c’è molta tenerezza, nonostante ci sia spazio anche per tante battute e momenti interessanti. 

Quando muori resta a me è un libro diretto, terribilmente vero, dove però non mancano i riferimenti culturali all’adolescenza dell’autore, ma anche all’attuale classe politica, anche se ridotti rispetto al solito.

Un libro che ha molto da insegnare, con annessi e connessi, in perfetta sinergia con quanto accade all’autore e che potrebbe riguardare ogni persona. 

Quando muori resta a me è una storia che l’autore pensava di raccontare da molto tempo e che segna il suo ritorno alla narrativa, dopo anni di storie di impegno civile, trecento pagine in cui perdersi nella lettura, tra emozioni, suggestioni e anche qualche lacrima.

Gerardina Di Massa

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Gerardina Di Massa

Gerardina Di Massa, sono nata ad Ischia e studio lettere e filosofia. Sono da sempre appassionata alla scrittura e anche alla lettura. Giornalista pubblicista, appassionata di politica e letteratura, “divoratrice di libri”, amo leggerne sempre di nuovi, senza stancarmi mai. Mi piace la scrittura in tutti gli ambiti, che si tratti di cultura o di arte, di argomenti letterari o di storia. Ogni cosa, ogni argomento può e deve insegnare qualcosa.
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