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Sere d’estate di Averick, giovane talento che si racconta

Savio, conosciuto nel mondo della musica come Averick, è un talentuoso quindicenne di Napoli che ha iniziato la sua avventura musicale all’età di undici anni.

Partito dal rap, Averick ha saputo esplorare e sperimentare con una varietà di generi, dal jazz al soul/rap, dalR&B al sound di Detroit, dimostrando una versatilità incredibile. 

Non è solo un interprete: scrive, produce, mixa e masterizza i suoi brani, mostrando una padronanza totale del processo creativo.

Con una passione innata e una versatilità sorprendente, Averick è una promessa nel panorama musicale contemporaneo, capace di fondere stili diversi e creare un sound unico e coinvolgente. Oggi esce il suo primo singolo, “Sere d’estate”, testimone della sua continua crescita artistica.

Affascinata dal suo percorso e dalle sue capacità, ho deciso di intervistare Averick per scoprire di più sulla sua incredibile evoluzione artistica e sui suoi progetti futuri.

Ciao Savio. Hai detto che hai iniziato a fare musica da giovanissimo, da quando avevi 11 anni! Come mai ti sei appassionato alla musica? Ci sono state influenze familiari nel campo musicale?

“Ciao Arianna, mi sono appassionato alla musica semplicemente ascoltandola, quando lo faccio riesco ad entrare in connessione con essa e riesco a creare un mondo tutto mio.

Ammiro la musica sin da quando ero ancora più piccolo, infatti iniziai ad appassionarmi ad essa all’età, più o meno, di 4 anni creando un vero e proprio legame emotivo con essa.

Poi, a 11 anni capii che la musica fosse l’unica fonte di espressione emotiva che io potessi utilizzare bene.

Mi affascinava quella vita ed allora decisi di imparare a scrivere, produrre, mixare, masterizzare, suonare la chitarra e il piano.

No, nella mia famiglia si ascolta tanta musica ma nessun mio familiare la pratica.”

Hai detto che hai imparato a scrivere, produrre, mixare, in che modo? Tutto in autonomia o hai preso lezioni?

“Ho imparato a fare tutto da solo, grazie a dei video su YouTube.

Ogni giorno, ancora tutt’oggi, cerco di imparare quante più cose possibili per essere un artista completo a 360º.”

Pazzesco. Ti piacerebbe scrivere anche brani per qualcuno?

“Penso che la scrittura di un brano sia molto personale e al momento non me la sento di scrivere per altre persone, ma spesso mi è capitato di produrre o mixare brani di alcuni artisti. Mi piace dare quel tocco in più ai brani, anche con un semplice dettaglio a cui l’artista dà poca importanza.”

Discutendo sul tuo genere musicale, hai detto che nasci come artista rap ma che hai sperimentato con generi diversi. Hai trovato un tuo stile nonostante la varietà di sperimentazione? 

“Lo stile che prediligo attualmente è il rap ma non mi limito nel fare solo ciò. Sto continuando a fare musica R&B, Soul, House, e Jazz poiché riesco ad esprimere sentimenti diversi.”

Quindi tutto in continua evoluzione. Savio in arte Averick, puoi spiegarci il significato?

“Il mio nome d’arte nasce durante una piccola crisi interiore.

Fino a un po’ di mesi fa non avevo un nome d’arte, mi facevo chiamare semplicemente “Savio”, dopo un po’ la cosa divenne asfissiante.

Non avevo un personaggio a cui affidarmi, non avevo un personaggio da mostrare al pubblico, ogni scelta sbagliata ricadeva sulla mia persona e ciò mi dava troppe responsabilità. Allora decisi di darmi un nome d’arte che non avesse alcun significato, che mi desse un personaggio e che suonasse bene. Dopo un po’ di tentativi ecco Averick.

Quindi Averik è il tuo alter ego diciamo così…senti un giorno di poter usare il tuo nome o vuoi per sempre Averick?

“Ho vissuto ancora poco la figura di Averick, non ho ancora un legame affettivo con lui ma sono sicuro che un giorno sarà il contrario, e che non sentirò più il bisogno di cambiare.”

Crescerete insieme, a proposito essendo così giovane, immagino che tu abbia qualcuno che possa aiutarti nelle tue scelte, ed è assolutamente importante avere al proprio fianco persone che abbiano fiducia nelle nostre capacità. Parlami del tuo percorso dagli esordi fino ad oggi. Che consigli daresti ad altri giovani talenti che stanno cercando di fare breccia nel mondo della musica?

“Si, ho molte persone al mio fianco ma le più importanti sono il mio manager e il mio team formato da: Sonny, Vitij, Torio, Sugo, e me.

Questi due enti presenti nella mia vita sono stati al mio fianco sia in momenti bui che in momenti di luce della mia carriera e della mia persona.

Se dovessi dare un consiglio ai ragazzi che hanno il mio stesso sogno direi di trovare le persone giuste da tenere vicine, e di perseverare ogni giorno nella loro passione.”

Parlaci del tuo team … è composto da ragazzi della tua età? Ti aiutano a scrivere testi o siete un gruppo?

“Il mio team è un gruppo di soli musicisti e siamo tutti coetanei. Ci facciamo chiamare 4REAL uno slang americano che tradotto sarebbe “Per reale” poiché cerchiamo di essere sempre veri al 100%.

Loro sono nel complesso una figura molto importante per me, un po’ la mia seconda famiglia e ci aiutiamo molto in ogni singolo in uscita.

Chissà, magari tra non molto faremo uscire qualcosa di nostro.”

Alla mezzanotte del 14 Giugno è uscito il tuo singolo Sere d’estate che genere musicale segue? Ce ne vuoi parlare un pò?

“Il mio nuovo singolo “Sere d’estate” uscito oggi, 14 giugno, è un pezzo R&B/House.

Ho sperimentato molto durante la produzione di questo brano unendo due generi che mi affascinano molto.

“Sere d’estate” parla di un ragazzo che riesce finalmente ad eliminare dalla sua testa una ragazza che ha amato molto e ne approfitta dell’estate per staccare dai brutti pensieri, e, per divertirsi, sapendo che purtroppo non sarà un periodo eterno.”

Domanda un po’ più personale: il ragazzo di Sere d’estate sei tu?

Sere d’estate sicuramente ha qualche sfumatura della mia persona ma nel complesso è una storia inventata.”

Grazie mille, Averick, per aver condiviso la tua storia e le tue esperienze con noi. Ti auguro tutto il meglio per il tuo futuro artistico. Buona fortuna.

Arianna D’Angelo

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foto di copertina: foto concessa da Savio

Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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