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Zerocalcare socio di un’osteria che offrirà lavoro alle donne vittime di violenza

Dove alcuni radono al suolo, altri costruiscono; dove alcuni abbandonano, altri arrivano e fondano città; dove alcuni decidono di girarsi dall’altra parte, altri entrano in campo mettendoci la faccia; dove alcuni si sentono sconfitti ancor prima di provare, altri lottano fino all’ultimo respiro. 

Quotidianamente persone normali, che nulla avrebbero a che fare con lotte sociali, scendono in campo per farsi portavoce di diritti, ma nell’era dei social quando a farlo è un personaggio pubblico molto seguito si viene a creare un’eco fino a raggiungere chilometri di distanza.

Ed è proprio questo ciò che è successo con il caso dell’apertura di un’osteria alla Garbatella, quartiere nel cuore di Roma, da parte del noto fumettista italiano Michele Rech, dai più conosciuti come Zerocalcare.

Subito dopo l’uscita della notizia tutti i quotidiani italiani hanno riportato la vicenda, sebbene con informazioni diverse e talvolta sbagliate – il fumettista è intervenuto con un comunicato sul proprio canale Instagram:

“Comunque, per chi me lo chiede non sto a apri’ un’osteria, per evidenti lacune gastro-imprenditoriali. Ho pigliato una quota in un posto che aprirà perché mi andava di contribuire e di dare una mano a un progetto che vede coinvolti amiche e amici miei e gente di cui mi fido.”

Ma qual è il progetto di cui parla Zerocalcare nel proprio comunicato? Osteria Sauli – la cui apertura è prevista per il mese di settembre di quest’anno – è un progetto enogastronomico molto articolato in quanto esso vedrà la presenza di più cucine, tra cui quella pugliese e romana, e darà lavoro a donne vittime di violenza. Ed è questa la notizia che avrebbe dovuto destare maggiore attenzione, ma in Italia dove il giornalismo è sempre più in mano a incompetenti acchiappalike la notizia calda è stata “Zerocalcare apre una sua osteria”! Ben presto la risposta del fumettista è arrivata a tranciare tutto e tutti: difatti il fumettista ha tenuto a ribadire che la sua è una presenza da socio, per di più di minoranza, e che non è l’ideatore di questo progetto.

Anzi… È un progetto ideato ancor prima che lui divenisse il personaggio pubblico che ora è: l’idea, la struttura e l’impegno in toto, per le donne, è di Lucha y siesta, la casa delle donne divenuta luogo di riferimento – della capitale e non solo – per il contrasto alla violenza di genere.

È scandaloso come un progetto così forte sia stato trasmesso attraverso i vari canali, social e non, solo perché associato alla figura del fumettista; a tal proposito Zerocalcare ha asserito: “Questa cosa fa paura di come le cose vengano mistificate puntualmente da varie piattaforme, radio, tv, giornali.” (Fonte: https://mowmag.com/attualita/zerocalcare-spiega-perche-la-storia-del-suo-ristorante-lo-fa-sbroccare-se-la-carbonara-e-scotta-sara-colpa-mia-e-risponde-ai-titolisti )

In risposta a dove ancora c’è qualcuno che chiacchiera, qui si fanno fatti. Osteria Sauli darà la possibilità alle donne vittime di violenza di imparare un mestiere e di formarsi professionalmente: un progetto quindi volto all’utilità sociale dove il cibo sarà un modo per rimettersi in gioco e continuare a combattere per sé e per tante che non ce l’hanno fatta e per le altrettante che lottano da sole, anche se sole non lo si è mai.

Antonietta Della Femina

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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