Arte & Cultura

Caro Giulio Cesare ti scrivo

L’atterraggio lo può raccontare solamente chi non c’è più.

E io, mi rivolgo a te, figura imponente della storia antica, per esprimere la mia ammirazione e riflettere sulle straordinarie imprese che hanno segnato il corso della storia.

Fin dalla tua nascita, il 12 luglio del 100 a.C., il destino ti ha riservato un ruolo da protagonista. La tua ascesa nella politica romana e le tue ineguagliabili conquiste militari sono state determinanti per la trasformazione della Repubblica Romana.

Ricordo le tue campagne in Gallia come momenti di svolta nella storia militare. Con il tuo acume strategico, hai guidato le legioni romane in battaglie epiche, estendendo i confini di Roma e consolidando il tuo potere.

La tua opera De Bello Gallico non è solo un resoconto delle tue vittorie, ma un testamento della tua genialità come comandante. Queste imprese hanno catturato l’immaginazione dei tuoi contemporanei e continuano a ispirare studiosi e appassionati di storia.

Oltre ai tuoi trionfi sul campo di battaglia, le tue riforme politiche hanno avuto un impatto duraturo. Durante il tuo breve periodo come dittatore, hai cercato di riformare una Roma in crisi.

La creazione del calendario giuliano è una delle tue innovazioni più durature, dimostrando la tua capacità di guardare oltre le necessità immediate per il bene del futuro. Le tue riforme economiche e sociali, volte a distribuire terre ai veterani e ai poveri, riflettono un tentativo di rendere Roma più giusta e stabile.

Il 15 marzo del 44 a.C., le Idi di marzo, segnarono tragicamente la tua fine. Il tuo assassinio, orchestrato da un gruppo di senatori, fu un tentativo di fermare quello che vedevano come un accumulo eccessivo di potere. Questo evento non fermò il cambiamento che avevi avviato; piuttosto, accelerò la fine della Repubblica e l’ascesa dell’Impero sotto tuo nipote adottivo, Ottaviano.

La tua eredità è complessa e dibattuta. Per alcuni sei un dittatore ambizioso, per altri un riformatore visionario. Ma è innegabile che il tuo impatto sulla storia è stato profondo. Hai gettato le basi per un impero che avrebbe dominato il mondo antico per secoli, influenzando il corso della civiltà occidentale.

Caro Giulio Cesare, il tuo nome continua a risuonare attraverso i secoli. La tua vita, le tue conquiste e le tue riforme sono un capitolo indelebile della storia umana. Che la tua memoria continui a ispirare e a suscitare riflessioni su potere, leadership e giustizia.

Con ammirazione.

Francesca Scotto di Carlo

Vedi anche: Date a Cesare quel che è di Cesare… pure la prima autopsia

Illustrazione di Francesca Scotto Di Carlo

La Redazione

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