Il grande ballo del 1903
Nel 1903 si svolse al Palazzo d’Inverno in Russia l’ultimo grande ballo della dinastia dei Romanov e dell’impero zarista.
Per sfarzo, eleganza ed opulenza questo ballo è rimasto impresso nella storia, ed è per questo che è considerato l’ultimo bagliore di un’epoca che stava rapidamente tramontando.
Sebbene l’ultimo ballo sia avvenuto in realtà dieci anni più tardi nel 1913, risentì della situazione sociale disastrosa e non riscosse successo, pochi furono gli invitati e molto meno sfarzo.
Ricorreva nel 1903 l’anniversario dei 290 anni al potere della casata dei Romanov e per volere della zarina Alexandra Feodorovna, fu scelto come tema del ballo di celebrare l’antico costume russo, che all’inizio del 1900 stava cadendo in disuso, soppiantato dalle mode europee.
I costumi che vennero ricreati per l’occasione, da esperte sarte, erano indossati dalla nobiltà nel XVII secolo, all’epoca dello Zar Alexey Mikhailovich, il costo fu esorbitante in quanto i preziosi abiti furono cuciti con stoffe di pregio come broccati, sete e pellicce, riccamente ricamati e su di essi incastonati perle e pietre preziose, come copricapi, anch’essi ornati con pietre preziose, vennero scelte le tradizionali kokoshnik per le donne, colbacchi, tuniche e caftani per gli uomini.
Lo zar Nicola II indossava una veste in broccato d’oro appartenuta allo Zar Alexey Mikhailovich, mentre la zarina Alexandra sfoggiava la tunica appartenuta alla prima moglie di Alexey, Maria Ilinichna, in satin d’argento e perle, sul capo portava una pesante corona in diamanti e pietre e al collo un enorme smeraldo.
I gioielli indossati dai Romanov furono selezionati dal famoso gioielliere di corte Peter Carl Fabergé, sicuramente tra i migliori e più originali gioiellieri del ‘900, autore delle famose uova fabergé, dono che gli zar e i nobili si scambiavano nel periodo di Pasqua.
Gli invitati appartenevano alle più nobili e ricche famiglie russe, 400 furono i fortunati che ricevettero l’invito per il prestigioso ballo, che si svolse per due giorni e due notti nel mese di febbraio, per immortalare l’evento senza precedenti, per volere della zarina, furono chiamati a corte i più celebri fotografi di inizio ‘900, le fotografie scattate ci sono pervenute ed impressionano per la ricchezza e la ricercatezza e per gli stupefacenti gioielli indossati dalle dame.
Impressiona però anche la mancanza di acume ed empatia di gran parte della nobiltà e degli stessi zar, incapaci di capire mentre si dedicavano a danze, adornati da vesti e oggetti preziosi, la crisi sempre più violenta che stava colpendo la popolazione ridotta in miseria, e le conseguenze che di lì a poco avrebbero colpito anche loro. Scrisse in seguito ricordando quel periodo, il principe Alexander Mikhailovich, cognato dello zar in quanto marito della sorella di Nicola II, Ksenia Alexandrovna:
“ Mentre ballavamo si verificavano numerosi scioperi operai a San Pietroburgo, e molte nuvole si stavano radunando nell’estremo oriente russo.”
Beatrice Gargiulo
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