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Influenza dei social e disturbi alimentari: correlazione tossica

I social costituiscono un’ampia rete di comunicazione toccando tanti argomenti, uno di questi è proprio l’alimentazione.


Tuttavia i messaggi lanciati non sono sempre colti in maniera positiva. Infatti, questo rapporto può manifestarsi nocivo.

Andando a citare i social del momento che registrano un elevato numero di utenti, è ovvio menzionare Instagram e Tik-Tok.
Tante volte durante l’arco della giornata apriamo queste app. per scrollare foto e video che – talvolta – possono comunicarci l’ultima notizia del giorno; anche esporre contenuti che possono suscitarci una risata, provocarci tristezza o farci insorgere dubbi e paranoie.
Quindi, facciamoci caso che si tratta di una vera e propria comunicazione che, nonostante non si avvalga sempre della messaggistica, al solo ascolto o occhiata può avere una forte influenza su di noi. 

Questo fa sì che l’uso dei social non sia più limitato alla sola pubblicazione di momenti della nostra vita ma anche per cercare risposte a svariate domande che ci poniamo e riscontrare opinioni o consigli.  

Tra le domande che maggiormente vengono cercate, ci sono anche queste: 

Qual è la mia tipologia di fisico?
Come vestirsi con pancia o cosce grosse?

Di conseguenza anche loro due:

Cosa mangiare per dimagrire?
Cosa mangiare per mettere peso?

Ovviamente non sono soltanto queste. Tante sono le domande poste che, ad esempio, toccano la sfera psicologica dell’uomo. Inoltre, troviamo tanti video interessanti atti a denunciare temi attuali come:

  • Omofobia
  • Razzismo
  • Ansia causata dal sistema universitario/scolastico

Questo ti fa pensare che il social non è sempre una piattaforma superflua, tutt’altro; da questo punto di vista è utile per argomentare e divulgare temi di un certo spessore. 

Rispecchia ciò che sto cercando di fare con quest’articolo: il mio scopo è indurti a riflettere sulle domande che frequentemente sono poste.

Non noti che riguardano principalmente l’aspetto esteriore, soprattutto il proprio corpo?

Infatti, social come Instagram e Tik-Tok sono popolatissimi dagli influencer, ossia persone che beneficiano di una grande popolarità e credibilità e che attraverso i loro contenuti promuovono stili di vita, consigli sul make-up o sulla moda e addirittura possono pubblicizzare prodotti e servizi di brand noti. Quindi sostanzialmente il loro compito è di sponsorizzare e, come si può dedurre dal nome, influenzare gli ascoltatori a seconda di ciò che cercano.

Purtroppo sui social, dove l’apparenza è molto pronunciata, la maggior parte degli influencer vertono a toccare ambiti specifici, come: 

  • Moda
  • Make-up
  • Fitness
  • Alimentazione

Ebbene sì, proprio l’alimentazione e a farlo non sempre sono esperti del settore.
Il social tende ad alterare la percezione di noi stessi e della nostra vita.
I corpi, i visi e le vite degli altri appaiono sempre impeccabili, ed è in questo momento che può scattare una cosa pericolosissima: paragonarsi.
Il paragone è il punto di partenza per tirarci giù in un vortice fatto da paranoie ed insicurezze. 

Quando si arriva a questo punto, succede che molto spesso cerchiamo consigli laddove è stata alterata negativamente la nostra autostima e laddove sono sorti i primi dubbi su noi stessi.
Ed è così che milioni di contenuti invadono la pagina e noi scrolliamo fin quando non troviamo “il video” che meglio soddisfa le nostre esigenze.
Non importa se i creatori del contenuto sono competenti o meno. Tutto ciò che importa è seguire i loro consigli con la speranza di diventare “perfetti”, proprio come loro appaiono ai nostri occhi.
L’influencer, o l’utente “popolare” di cui ammiriamo il corpo, pubblica un video, dove promuove le proprie abitudini alimentari; queste vengono seguite perché importa raggiungere quel prototipo di fisico.

Questo per dirti che, a seconda del messaggio che lasciano, i social sono una delle principali cause dei disturbi alimentari.
Se il social fosse usato per informare o sensibilizzare determinati aspetti – che in parte toccano quasi tutti noi – fornendo così dati attestati e sicuri, si rivelerebbe sempre una bella scoperta.
Purtroppo ci sono persone che diffondono dati completamente errati, facendo passare per “sane” abitudini nocive, come ad esempio:

  • Diete restrittive
  • Prodotti dimagranti
  • Mostrare immagini ritoccate, filtrate o irrealistiche del loro corpo o della loro vita.

Non vanno affatto sottovalutati i disturbi alimentari date le complessità in cui possono diramarsi. Quindi vanno trattati con un intervento personalizzato e basato sull’articolazione di terapie mediche, nutrizionali e psicologiche. È importante chiarire che i social media non possono sostituire o risolvere i disturbi alimentari.

Di tanto in tanto, la disperazione ci porta ad affidarci nelle mani sbagliate pur di risolvere il disagio che viviamo. Se nascono dubbi e incertezze in merito all’alimentazione, al nostro stile di vita e di conseguenza al nostro corpo, è necessario affidarsi a persone competenti.

È giusto condurre uno stile di vita regolare, come è giusto mangiare sano ma sarebbe ancora più giusto accettarsi e amarsi. Con questo non intendo che il problema deve aggravarsi, ma dev’essere superato nel modo giusto. Le soluzioni drastiche promosse sui social sono controproducenti alle soluzioni date, invece, da persone competenti. Parlo di nutrizionisti ed esperti, in quanto rivolgersi ai medici del settore – e aggiungo anche gli psicologi – può rivelarsi un vero e proprio percorso di crescita.

Non solo fisica ma anche personale poiché ruota sull’educazione alimentare e sul superamento del disagio che si avverte, con annessa causa.
Continuare a cercare riscontri da incompetenti, seguire i consigli di chi ha solo tanti follower ma zero requisiti in materia equivale soltanto ad aggravare la nostra salute psico-fisica.
Pensaci e smettila di danneggiarti. 

Alessandra Lima


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Alessandra Lima

Sono Alessandra, classe 2001 e studentessa di lettere moderne all’Università di Napoli “Federico II”. Mi interessano la letteratura, l’arte e la fotografia, da cui quasi sempre traggo ispirazione per la scrittura che è, a sua volta, una mia passione. Rendo la penna un tramite per lasciare a chi mi legge la possibilità di comunicare col mio mondo interiore e i miei interessi.
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