McDonald’s UK rimuove il suo storico sorriso dagli Happy Meal
A tutti almeno una volta nella vita è capitato di mangiare al McDonald’s e seppur ad un’età avanzata un Happy Meal, il classico format con panino, hamburger, patatine e la tanto agognata sorpresa.
L’Happy Meal di McDonald’s, ideato da Dick Brams, un direttore marketing di McDonald’s, è un pasto destinato ai bambini – la consumazione è per ogni fascia d’età – , introdotto per la prima volta nel giugno del 1979 negli Stati Uniti. L’idea era ed è tuttora quella di avere un pasto che includa cibo e giochi, così da rendere l’esperienza del pasto più divertente per i più piccoli.
A tutti probabilmente sarà cambiato l’umore a osservare questa scatolina rossa con uno smile di colore giallo stampato su; in un’era, la nostra, dove vi è più contezza e più rispetto delle problematiche psicologiche anche McDonald’s ha deciso di scendere in campo e di concedere ai propri clienti, di ogni fascia di età e latitudine, di non essere per forza felici. L’accettazione delle proprie debolezze e del proprio umore è il primo passo della grande azienda per promuovere il progetto Unhappy Meal, in collaborazione con Leo Burnett e l’agenzia di PR Ready10: McDonald’s ha lanciato un “Unhappy Meal”, una speciale versione del menù per bambini senza però sorriso stampato sul packaging.
All’interno della confezione vi sono degli adesivi che manifestano svariate emozioni, tra cui tristezza e confusione – non solo quindi il canonico sorriso a 32 denti. Il corto in sovrimpressione è stato diretto da Jake Mavity per Rogue Films e vede la partecipazione del calciatore Rio Ferdinand – le confezioni, ben 2,5 milioni, sono state distribuite nel Regno Unito; sulla box è presente un QR code attraverso il quale si può navigare sul programma BBC Children in Need, che offre alle famiglie risorse per affrontare problemi di benessere emotivo e psicologico.
La salute mentale soprattutto dei più piccoli resta a oggi un tabù, nonostante sempre più organizzazioni internazionali evidenzino come, soprattutto post pandemia da Covid19, essa risulti più complessa da gestire: sono sempre di più i bambini e gli adolescenti che vivono condizioni di disagio emotivo e psicologico. L’azienda McDonald’s è prosecutrice del movimento che vede nelle aziende e nelle figure dei creators digitali un sempre maggiore interesse alla comunicazione riguardo le problematiche di carattere psicologico: parlarne e accettare di essere aiutato è il primo passo verso lo step successivo, che è la convivenza con la realtà imposta dalla società e dai social network.
“It’s okay not to feel happy all time!”
Antonietta Della Femina
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