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Scenografie dei concerti

Scenografie dei concerti, quali sono state le migliori fino ad oggi? Cerchiamo di svelarne alcune

Andare a un concerto è un momento di svago che in molti adorano prendersi anche più volte durante un anno. Alcuni, poi, sono a dir poco spettacolari, specie grazie alle scenografie presenti sul palcoscenico. Cerchiamo di capire quali sono state quelle più apprezzate e commentate degli ultimi tempi.

Negli ultimi anni, il mondo tecnologico ha aiutato molto i cantanti e le band musicali. Lo ha fatto mettendo a loro disposizione degli strumenti idonei per poter migliorare le prestazioni, ma anche per dare loro un’immagine di stravagante onnipotenza, grazie alla preparazione di scenografie a dir poco magnifiche e che li ponevano come protagonisti indiscussi sul palcoscenico.

Ovviamente, ce n’è per tutti i gusti, dagli amanti del Rock, a quelli del Rap, fino ai fan della musica Techno. Difficile arrivare a un risultato oggettivo su quale sia stata sinora la scenografia migliore, visto che ogni persona ha i propri gusti. Di certo, però, cantanti e band maggiormente blasonati e con ricavi più alti possono permettersi di ingaggiare i migliori scenografi esistenti sulla terra. Non sempre, però, c’è bisogno di denaro per poter regalare ai propri fan il meglio che si possa mostrare sui palcoscenici. Addentriamoci, quindi, in questo spettacolare mondo fatto di sonorità estasianti e immagini sbalorditive, con la possibilità che ognuno di noi possa apprezzare anche un genere diverso da quello che è solito ascoltare.

Partiamo da Tupac ed Elvis, morti da diverso tempo, ma che hanno ancora milioni di fan che li ascoltano. Grazie all’intelligenza artificiale, questi due mostri sacri della musica internazionale sono tornati a cantare sul palcoscenico. Per poterlo fare, gli esperti si sono affidati a degli ologrammi, i quali hanno lasciato a dir poco stupiti tutti i presenti. In tal caso, non sono servite immagini proiettate sul maxischermo retrostante al palco o fuochi d’artificio per poter impressionare gli spettatori paganti, ma solo le loro “divine” proiezioni. Non tutti i musicisti, però, accetterebbero mai qualcosa di questo tipo, specie se a perdere la vita è stato un componente della band. Ad esempio, i Linkin Park si sono detti “inorriditi e affranti” solo al pensiero di suonare sul palco con la presenza dell’ologramma di Chester Benninghton. Di contro, invece, i Rolling Stones sono apparsi incuriositi dall’idea di tornare a suonare, postmortem, sui palcoscenici di tutto il mondo (Rockol.it). Di certo, gli ologrammi saranno riproposti a iosa in futuro e in tanti non vedono l’ora di prender parte a un concerto di un loro mito pur se esso è morto (e potrebbe essere anche un po’ macabro).

Passiamo ad altri concerti che hanno fatto la storia della musica internazionale, citando il magnifico ed eccentrico batterista Joey Jodirson degli Slipknot. Chi lo conosce sa bene quanto ci si potesse aspettare di tutto da lui prima della sua morte, ma suonare la batteria a testa in giù mentre si trovava per l’aria è roba da fantascienza e arte pura. Eppure, Jodirson ha deciso di sfidare la forza di gravità, affidandosi ovviamente a una struttura, e di ruotare insieme alla sua batteria mentre stazionava in aria sul palcoscenico. Roba da cardiopalma.

Torniamo sul pianeta Terra, però, passando dalla Laguna Veneta, più precisamente al centro storico di Venezia. Pink Floyd, il nome è già di per sé una garanzia, ma non molti sanno di quello che questi musicisti sono stati in grado di fare nel 1989. Si sono presentati sulla laguna con un battello e hanno iniziato a suonare e cantare proprio su un palcoscenico situato al centro dell’acqua. Stratosferici. Anche per il sito internet Rollingstone.it non sembra esser facile trovare un concerto più bello e iconico di quello. Intorno al palcoscenico stazionavano diverse imbarcazioni per poter guardare da vicino Gilmour, Wright e Mason. Ad ascoltare le loro sonorità psichedeliche vi erano migliaia di persone, anche presenti lungo la costa e affacciate dalle case circostanti. Dietro i protagonisti, poi, un maxischermo con un cerchio proiettato e onnipresente, capace di poter creare un’atmosfera ipertecnologica tramite un vortice al cui interno spaziavano immagini di diverso tipo. La luna quasi piena e i quasi 5 minuti di giochi pirotecnici finali, sia sul palco che intorno a esso, sono stati solo la ciliegina sulla torta di un evento che è e rimarrà memorabile ancora a lungo. Il consiglio è di guardarlo su Youtube, piattaforma sulla quale è possibile trovarlo anche in 4K. Oltre a Venezia, una delle loro migliori scenografie è stata quella del The Wall Tour, riguardante la costruzione di un muro di mattoni creato sul palco, a simboleggiare l’isolamento e l’alienazione.

Si potrebbe stare qui ore a parlare di concerti stravaganti e ricchi di fascino, magari proseguiremo con altri articoli in merito più in avanti. Impossibile, ad esempio, dimenticare quello di Woodstock, dove la marea di persone e i cantanti di altissimo calibro internazionale presenti, tipo Jimi Hendrix e Janis Choplin, emanavano colori e prestazioni artistiche di ogni genere.

Passiamo, infine, da uno dei migliori cantanti italiani degli ultimi 40 – 50 anni, Vasco Rossi. Chiunque lo ami non ha bisogno di descrizioni per poter comprendere cosa siano i suoi concerti: adrenalina pura. Il Blasco sa bene come emozionare i suoi fan quando si trova sul palco e lo ha fatto in special modo su quello di Modena (da record mondiale), con giochi di colori e illuminazioni a dir poco attraenti, ma anche con movenze e prestazioni molto sorprendenti.

Chiudiamo con gli U2 e il loro 360° Tour, così chiamato proprio perché il palcoscenico era di 360 gradi e aveva una struttura centrale, la The Claw, capace di permettere una vista per il pubblico a tutto tondo.

Michelangelo Loriga

Michelangelo Loriga

Michelangelo Loriga, appassionato di Storia, politica, letteratura, arte e cinema. Laureato in Scienze storiche del territorio e per la cooperazione internazionale a Roma Tre. Interessato allo sport in tutte le sue forme e in ogni tipo di contesto.
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