5 creature mitologiche ispirate da animali veri
Da che l’Uomo racconta storie, gli animali ne fanno parte, soprattutto quelli fantastici: creature alate con poteri magici e appetiti feroci che si mostrano più o meno di rado agli umani e possono tanto aiutarli quanto distruggerli. È plausibile supporre che molti di questi animali leggendari siano stati ispirati da animali reali, il cui aspetto singolare ha portato l’Uomo a scambiarli per creature mitiche e straordinarie.
Ma quali sono questi animali fantastici? Vediamone insieme qualcuno.
La sirena dai lunghi baffi
È risaputo che nella mitologia greca le sirene fossero creature alate che attiravano i marinai con il loro canto meraviglioso e mortale, ma le mermaids dalla coda di pesce erano altrettanto presenti nella mitologia nordica.
Più volte si è ipotizzato che gli avvistamenti di tali creature fossero nient’altro che incontri piuttosto sfocati con i lamantini, mammiferi acquatici della famiglia dei trichechidi che vivono in aree costiere poco profonde o paludose dell’America e dell’Africa.
Lo stesso Cristoforo Colombo, durante i suoi viaggi nei Caraibi, si convinse di aver visto delle sirene «belle neanche la metà di come le descrivono». Effettivamente, il lamantino, col suo muso rincagnato e baffuto e il corpo tozzo da “mucca di mare”, non si può definire una bellezza, ma di certo compensa con la simpatia!
Il serpente marino sotto sale
Un altro pericolo per i poveri marinai erano i serpenti marini, creature di enormi dimensioni capaci di affondare intere flotte, provocare tsunami ed elettrizzare i naufraghi con le loro potenti scariche elettriche. Una simile reputazione appartiene probabilmente al Regaleco, il Re delle Aringhe, pesce abissale che può raggiungere fino agli 11 metri di lunghezza ed è considerato perciò il pesce osseo più lungo al mondo. Vivendo nelle profondità dell’oceano, viene avvistato assai di rado dagli esseri umani, e questo spiegherebbe il perché la sua figura abbia ispirato tanti racconti dell’orrore per molti secoli.
L’unicorno africano dal corpo a mosaico
Una creatura estremamente ambigua alla vista è certamente l’okapi, mammifero nordafricano che si presenta come un patchwork di diversi animali: col corpo simile alla giraffa e al cavallo, ma col viso da cervo e le zampe striate da zebra, questo animale è stato presentato agli esploratori europei come Unicorno Africano. Questo perché l’okapi maschio presenta sulla fronte due corni che visti di profilo possono sembrare un’unica protuberanza.
Che sia l’okapi ad avere ispirato la figura dell’unicorno non è certo, ci sono altri animali simili che potrebbero aver contribuito alla nascita di tale creatura mitologica – l’orice araba, il rinoceronte e il capriolo sono tra i candidati – ma questo è senza dubbio l’esemplare dall’aspetto più straordinario e, in un certo senso, magico.
Il Kraken dai lunghi tentacoli
Tipico della mitologia scandinava, il Kraken è rappresentato come un’enorme piovra capace di avvolgere un’intera nave tra i suoi tentacoli. Avvistato dai marinai norvegesi a partire dal Seicento circa, il Kraken era probabilmente un esemplare di calamaro gigante che abita le acque oceaniche delle zone più disparate, seppure raramente le latitudini tropicali e polari.
Mollusco che può raggiungere fino ai 18 metri di lunghezza, vive solitamente nelle grandi profondità marine, cibandosi di pesci e altri molluschi. Come nei racconti dei marinai, è avvistato quasi sempre da solo, dunque si può dedurre che non ami muoversi in branco.
Nessy il dinosauro acquatico
Concludiamo questa piccola lista con la creatura mitologica forse più amata dai contemporanei, il Mostro di Loch Ness, simpaticamente ribattezzato Nessy. Creatura marina dal lungo collo che fuoriesce dalla superficie lacustre in cui presumibilmente abita, Nessy fa parte del folklore scozzese ormai da secoli, ma la sua leggenda potrebbe essere nata da un avvistamento di plesiosauro, rettile di circa 5 metri che abitava in area anglosassone e germanica nel periodo Giurassico Inferiore, più o meno 180 milioni di anni fa. Estinto ormai da millenni, di questo dinosauro possediamo diversi fossili e ritrovamenti, il primo ritrovato dalla paleontologa inglese Mary Anning nel XIX secolo.
Claudia Moschetti
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