L’anno in cui non ci fu l’estate: 1816
Le calde giornate estive, soprattutto in questi ultimi anni, non sono più tanto amate.
Sudore, nervosismo e notti in bianco accompagnano l’estate che ormai è diventata una stagione insopportabile.
Fermiamoci un attimo a pensare: e se l’estate non arrivasse mai?
Beh, sicuramente ci mancherebbe il mare, il sole, le serate con gli amici e la spensieratezza che solo i mesi estivi possono darci.
Eppure c’è stato un anno in cui l’estate non arrivò, precisamente nel 1816.
Vediamo insieme che cosa successe.
Fu un periodo molto duro anche a livello economico, in cui si registrarono anomalie climatiche che distrussero le piantagioni dell’Europa del Nord, gli Stati Uniti e Canada.
La causa di questi eventi disastrosi fu data dall’eruzione del Tambora, in Indonesia, che introdusse nell’atmosfera moltissima cenere derivata proprio dal vulcano.
Già nel 1812 e nel 1814 i vulcani Soufrière, ai Caraibi, e il monte Mayon, nelle Filippine, eruttarono emettendo una grande quantità di polveri.
Nel 1816, probabilmente, la temperatura della terra si abbassò notevolmente poiché i raggi del sole non riuscivano a penetrare sul pianeta a causa dei troppi gas presenti nell’atmosfera.
E se questo non bastasse, a peggiorare notevolmente la situazione si aggiunse la piccola era glaciale, periodo che partì dal medioevo fino al 1850.
Insomma una serie di avvenimenti che portarono a classificare il 1816 come l’anno senza l’estate.
In Canada e nel Nord Europa le temperature minime scesero notevolmente e il ghiaccio si abbatté sui raccolti distruggendoli.
Neve, pioggia e gelo devastarono città e terreni.
Lo scenario surreale sconvolse la popolazione che, fino a quel momento, non aveva mai assistito a nulla del genere.
Addirittura, a causa dell’eruzione, in Italia caddero fiocchi di neve di colore rosso.
Roba da film di fantascienza.
Ma l’anomala estate non si limitò solo a questi danni. Crisi, fame e soprattutto epidemie si abbatterono in Europa. Secondo un’ipotesi, fu proprio in occasione di quell’evento che si scatenò la prima pandemia di colera del mondo, malattia che proveniva dall’Asia e che si diffuse lentamente.
Insomma, quando non riuscite a sopportare le calde giornate estive, ricordate di questo evento che ha sconvolto il mondo, definito dallo storico John D. Post “l’ultima grande crisi di sopravvivenza del mondo occidentale”.
Martina Maiorano
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