Overtourism: quando il turismo diventa dannoso
L’Italia, patria della pizza, del sole e del mare.
Uno dei paesi più incantevoli al mondo che fa invidia a migliaia di persone.
Proprio per i suoi paesaggi spettacolari, coste mozzafiato, mare cristallino e montagne imponenti, è meta di turisti che provengono da tutta la terra.
Negli ultimi anni, infatti, il settore del turismo è cresciuto in maniera esponenziale, dal Nord più montagnoso al Sud marittimo.
Se per molti può sembrare una risorsa, altri lo ritengono dannoso.
Parliamo dell’overtourism, ovvero il sovraffollamento turistico causato da masse di persone che si recano in un territorio impattando negativamente su di esso.
Questo fenomeno non interessa solo il nostro paese, ma l’intero mondo, e tantissime realtà denunciano i danni che provoca. Overtourism è la definizione dell’eccessivo flusso turistico in una località che comporta effetti negativi e rendendo addirittura invivibili alcuni territori.
Una delle cause principali di questo fenomeno sono le piattaforme di affittacamere o B&B presenti sul web. Questo ovviamente comporta un innalzamento dei prezzi per i pernottamenti causato dalla crescita della loro domanda.
In realtà, potremmo pensare che il turismo sia un beneficio per le località, ristoranti, mezzi di trasporto eccetera.
Come dire, un modo per far girare l’economia.
Peccato però che il sovraffollamento impatti negativamente sui luoghi. I turisti contribuiscono all’aumento delle emissioni sul luogo in cui alloggiano, evidenziano la crisi climatica in maniera allarmante.
Basti pensare all’enorme accumulo di rifiuti con conseguente inquinamento del territorio, proprio come accaduto nell’isola di Boracay, nelle Filippine, chiusa ai turisti.
Altro motivo di chi si schiera contro il turismo eccessivo è l’estetica, fare foto e selfie da postare sui social. Si abbandona quindi il viaggio culturale o etico per abbracciare quello consumistico che danneggia non solo le località, ma spesso la flora e la fauna dei luoghi.
Un esempio lampante sono le zone dove è possibile visitare le barriere coralline, molto spesso distrutte in maniera permanente dai turisti, e con loro tutto il patrimonio marino del quale fanno parte.
Quindi, cosa fare?
Prima di tutto è importante educare i viaggiatori al rispetto delle località da visitare e degli abitanti di quel territorio, che siano esseri umani o animali.
Il monitoraggio del cambiamento del luogo in questione è essenziale per controllare che non ci siano distruzioni permanenti.
Ancora, non accanirsi sulle zone sponsorizzate dai social media, ma prediligere località insolite dove poter trascorrere una vacanza in tranquillità sia per se stessi che per il territorio.
Viaggiare sì, ma con consapevolezza.
Martina Maiorano
Leggi anche: I viaggi sostenibili sono possibili? Ecco alcune dritte per diventare viaggiatore del futuro
Immagine di Canva