Primo PianoSociale

Quanto vale la vita di una persona? Meno di 20 secondi

20 secondi…

Ancora 20 secondi, ancora 20 secondi, 20 secondi ancora…

Ho provato a contare 20 secondi, ma dopo qualche secondo non ho avuto la forza di continuare; il cuore cominciava a pesarmi e le mani a tremarmi. Ho riprovato a contare nuovamente 20 secondi e mi sono sembrati un’infinità, il cuore ha provato a cercare un senso, ma non ce l’ho fatta.

Non son brava a cavalcare l’onda e a mettere nero su bianco pensieri acchiappa-like perché ho bisogno di ponderare, ragionare e trovare una logica anche dove una logica sembra impossibile da trovare. Nelle scorse settimane tutti i quotidiani italiani si sono aperti con la notizia della sentenza di un caso di stupro dove l’accusato è stato valutato non colpevole perché la vittima avrebbe atteso 20 secondi prima di allontanare il proprio stupratore. 20 secondi… 20 lunghi secondi dove un corpo ha subito uno stupro. Perché è bene chiamare l’evento per quello che è: uno stupro; ed è bene chiamare l’uomo per ciò che è: uno stupratore; ed è bene chiamare la donna per ciò che è: una vittima. 

20 lunghi secondi, in cui un corpo ha subito uno stupro, 20 lunghi secondi, in cui un corpo ha subito una violenza. 

Questa sentenza mi ha destabilizzato; io ho impiegato anni a capire di aver subito una violenza, ho impiegato anni a capire il perché avessi rimosso alcuni ricordi, io ho impiegato anni a prendere tutti i suoi regali e dar loro fuoco.

20 secondi, 20 lunghi secondi… sembrano un’eternità ai più, ma la mente sa, il dolore sa. Non sempre si razionalizza in 20 secondi, non sempre si ha la forza di reagire in 20 secondi, seppur essi siano 20 lunghi secondi. E sono vicina alla donna, all’uomo che ha subito una violenza in 20 lunghi secondi, in qualsiasi area del mondo sia… E sono vicina all’ennesima donna che si è sentita dire “avresti dovuto reagire”, “forse un po’ te la sei cercata”… 20 secondi son troppi, ma una vita ha più valore di 20 lunghi secondi.

Antonietta Della Femina

Leggi anche: Violenza sessuale: sempre più donne vittime di stupro

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
Back to top button