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La Nascita di Venere

La Nascita di Venere di Sandro Botticelli è uno dei quadri più conosciuti al mondo.

Simbolo del Rinascimento italiano, diventato l’ideale di bellezza femminile, è una rappresentazione pura e spirituale della bellezza, nonché uno dei nudi più importanti della storia dell’arte.

Realizzato da Botticelli per la villa Medicea di Castello, oggi il dipinto è custodito all’interno della Galleria degli Uffizi di Firenze. Eccone la storia, la descrizione e le diverse interpretazioni che ne sono state fatte nel tempo.

Storia del dipinto

Il dipinto venne commissionato a Sandro Botticelli dalla famiglia dei Medici, probabilmente da Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici. L’opera è stata realizzata tra il 1482 e il 1482 circa, negli stessi anni della realizzazione della Primavera.
Si pensa infatti che i due dipinti dovessero rappresentare un dittico, anche se i diversi sostegni impiegati per la loro realizzazione mettono in dubbio questa tesi.
Dopo la realizzazione si perdono le tracce della nascita di Venere. Questo fino al 1550, quando Vasari la vede nella villa Medicea di Castello e cita il dipinto nei suoi appunti insieme alla Primavera.
Oggi il dipinto si trova nella Galleria degli Uffizi e ne esistono alcune repliche realizzate da Botticelli stesso, una in una collezione privata, una alla Gemäldegalerie di Berlino e un’altra alla Galleria Sabauda di Torino.

Descrizione della Venere di Botticelli

Conosciuta anche come la Venere di Botticelli, la Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino, realizzato da Sandro Botticelli alla fine del 1400. L’opera narra il mito di Venere, come narrato nelle Stanze di Poliziano, e mostra l’arrivo di Venere sulle spiagge dell’isola di Cipro e non il momento della sua nascita come in realtà indica il nome. Nel dipinto si può vedere Venere che arriva dal mare sulla spiaggia in piedi su una conchiglia, nella tipica posa della Venus pudica che copre seno e pube con le mani e con i biondi capelli sciolti. Alla sua sinistra ci sono due figure, una maschile e una femminile, che soffiando la spingono verso la riva, mentre alla sua destra c’è una figura femminile nell’atto di coprire la dea con un mantello composto da fiori. Dietro la donna sulla spiaggia ci sono alberi di melaranci e il paesaggio costiero, e nella scena si può vedere anche una pioggia di rose, fiori che secondo il mito caddero dal cielo durante la nascita della dea.

I personaggi della Nascita di Venere

Nel dipinto sono presenti quattro personaggi. Al centro è presente Venere, nell’atto di approdare sull’isola di Cipro dopo la sua nascita. Alla sinistra del quadro ci sono due figure abbracciate, riconosciute come Zefiro, vento di primavera, e la ninfa Cloris, sua sposa, che insieme soffiano il vento per far arrivare Venere a terra. Secondo alcune teorie la figura della ninfa Cloris potrebbe essere identificata anche come Aura, la brezza che viene citata nelle Stanze di Poliziano. A destra nel quadro c’è una giovane donna che copre Venere con un mantello di fiori. Questa figura viene riconosciuta sia come una delle Ore, la Primavera, che come una delle Grazie, Flora.

Lo stile dell’opera

Il dipinto di Botticelli vuole rappresentare la bellezza. Per questo motivo le figure e l’intero dipinto non sono realizzati secondo precise proporzioni, che avrebbero compromesso la resa estetica dell’opera. L’artista sceglie di realizzare i personaggi in modo idealizzato, con linee precise e delicate e la luce che irradia l’opera senza provenire da un punto specifico. Nonostante la mancanza di specifiche proporzioni, l’opera è considerata emblema di bellezza ideale e la Venere è stata più volte indicata come simbolo di bellezza femminile.

Qual è il significato della Nascita di Venere

La Nascita di Venere nasconde numerosi significati. Uno dei principali è l’allegoria neoplatonica secondo cui l’amore è energia che dà vita e muove l’intero mondo naturale. Secondo questa interpretazione Venere rappresenta il concetto di Humanitas, la purezza, la bellezza spirituale e la nobiltà dell’anima. È per questo motivo che il nudo di Venere non è provocante e sensuale ma casto e puro, e secondo alcune interpretazioni la purezza della dea si lega al concetto di purezza dell’anima secondo la visione cristiana. Nel dipinto infatti si crea un parallelismo tra il mito della nascita della dea e il cristianesimo, che si incontrano nell’atto del battesimo. Secondo il cristianesimo l’anima viene purificata con l’acqua del battesimo e nel quadro Venere esce dall’acqua, accolta dall’Ora della Primavera che nel suo gesto di coprire la dea ricorda l’atto del versare l’acqua sul capo per il battesimo.

Infine, nel dipinto c’è un rimando alla famiglia dei Medici, che conferma la paternità della commissione. Si tratta del bosco di melaranci dietro l’Ora della Primavera, che in antichità venivano chiamati mala medica, in assonanza con il nome Medici e per questo diventati emblema della famiglia. Una delle interpretazioni del dipinto vuole che la Nascita di Venere sia un quadro celebrativo per la nascita di Maria Margherita Medici.

Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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