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Lavoro e vita privata: il diritto alla disconnessione in Australia è legge

A chiunque prima o poi nella vita è capitato di sentirsi costretto a rispondere a un messaggio o a una chiamata, di un collega o di un cliente di lavoro. La digitalizzazione ha acuito la problematica: tutti ora si sentono in diritto di contattare l’altro a qualsiasi ora del giorno e della notte, in qualsiasi giorno della settimana.

Non esistono più orari d’ufficio, o semplicemente orari consoni al rispetto della vita privata; si è andato così tanto oltre che lo stesso diritto del lavoro ha necessitato di essere modificato. E se in Italia, come sempre, lontani anni luce dal resto del mondo, oltreoceano i lavoratori sono tutelati dal diritto alla disconnessione.

Il diritto alla disconnessione prevede che i lavoratori non siano obbligati a rispondere a comunicazioni di lavoro, come e-mail o chiamate, al di fuori dell’orario lavorativo ufficiale; questo concetto sta guadagnando attenzione a livello globale specialmente in seguito all’aumento del lavoro da remoto e all’aumento di burnout tra i lavoratori.

  • DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE

Il diritto alla disconnessione prima di essere un principio giuridico è un principio umano, sociale: garantisce ai lavoratori il diritto di non essere contattati per motivi di lavoro al di fuori dell’orario di lavoro ufficiale, favorendo quindi vi siano tempo libero, ferie e periodi di riposo. Questo diritto è nato come risposta all’aumento della sempre maggiore pressione lavorativa dovuta soprattutto alla diffusione delle tecnologie digitali, le quali ci rendono sempre raggiungibili e operativi. L’obiettivo principale di tale diritto è quello di garantire e proteggere il benessere psicofisico dei lavoratori: ognuno di noi ha bisogno di vivere in equilibrio tra la vita lavorativa e la vita privata, avendo tempi giusti per staccare mentalmente e fisicamente dal lavoro, senza sentirsi in dovere di fare e incorrere in motivi di stress inutili.

Dal punto di vista legale è un diritto che si sta facendo strada: in Europa è stata la Francia uno dei primi paesi a introdurre formalmente questo diritto; già nel 2017 le aziende sono state pubblicate dallo stato a negoziare e definire modalità e tempi di lavoro. Attualmente anche altri stati, come Italia, Germania e Spagna stanno adottando o considerando legislazioni simili.

Le maggiori difficoltà si riscontrano soprattutto per le aziende che operano a livello mondiale o che già hanno “lavori flessibili”: definire in maniera chiara i limiti del diritto senza intralciare le esigenze operative delle imprese è molto complesso, difatti si richiedono accordi ben specifici tra datori di lavoro e lavoratori.

  • IN AUSTRALIA

Da lunedì 26 agosto l’Australia ha inserito nella propria legislazione una legge che stabilisce il diritto alla disconnessione per i dipendenti: i dipendenti potranno, quindi, ignorare comunicazioni di lavoro al di fuori dell’orario lavorativo ufficiale. Vi sono però alcune eccezioni già previste dalla legge: qualora la comunicazione dovesse essere effettuata per reali esigenze ed emergenze il lavoratore è tenuto a rispondere; allo stesso modo il datore di lavoro deve valutare e giustificare la motivazione per la quale contatta il proprio dipendente al di fuori dell’orario di servizio.

“Stiamo semplicemente dicendo che chi non viene pagato 24 ore al giorno non dovrebbe essere penalizzato se non è online è disponibile 24 ore su 24”.

Anthony Albanese, primo ministro

Nei casi in cui non vi sia un accordo sulla ragionevolezza del contatto fuori orario può intervenire la Fair Work Commission (FWC), l’organo statale che si occupa di controllare il rispetto delle regole negli ambienti di lavoro. La FWC potrà sia ordinare al datore di lavoro di non contattare il dipendente fuori orario, sia pretendere una risposta da parte del lavoratore. Il tutto sarà ponderato e in base all’impegno viene valutata un eventuale retribuzione per gli straordinari – secondo una ricerca effettuata dall’Australia Institute gli straordinari non retribuiti nel 2023 per i lavoratori australiani ammonta a una media di 281 ore.

Antonietta Della Femina

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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