Primo PianoSociale

Non solo una moda: cosa si cela dietro le treccine

Ormai è risaputo, moda detta legge!

Non appena qualche influencer molto amato indossa un capo d’abbigliamento o porta i capelli in un determinato modo… Puff! Ecco che tutti lo seguono.

Del resto, la gente è abituata ad essere gregaria di qualcuno. In ogni ambito della vita, le persone ammirano tutti coloro che lanciano una novità.

Tornando alla moda, una nuova uscita estiva sono le treccine africane.

C’è chi parla di appropriazione culturale, abolendo ogni acconciatura che deriva da una cultura diversa, o meglio da una sofferenza.

Altri invece le ritengono carine e comode per la stagione estiva.

Ma da dove nascono le treccine e che cosa rappresentano?

Si tratta di un’acconciatura piuttosto complessa effettuata intrecciando più ciocche molto strette attaccate alla testa. Viene utilizzata per decorare la capigliatura, ma non solo.

Generalmente vengono effettuate trecce, ma queste possono essere anche molto più complesse, come a spina di pesce o a cascata, e unite ad altri capelli finti o fili colorati.

Le origini della treccia sono millenarie. La Venere di Willendorf è la statua femminile più antica con questa acconciatura, risalirebbe addirittura al 25000 a.C.

Altro esempio è stato trovato in Egitto, durante la dinastia del faraone Menes, ma nell’età del bronzo e del ferro sappiamo che tanti popoli portavano i capelli intrecciati, come i Sumeri e soprattutto gli Egizi.

Le trecce davano numerose informazioni sulla persona, come per esempio se era celibe o nubile, ma rappresentava anche lo status sociale del soggetto.

In Africa, in particolare in Namibia, alcune popolazioni intrecciano i loro capelli per identificarsi all’interno di una tribù. Questi popoli parlano attraverso le trecce definendo la loro comunità, lo status o l’età.

Sembra straordinario vero? Ma non è tutto.

Il tempo che si impiega per intrecciare i capelli è lunghissimo e, tra le tribù, si crea un legame molto stretto che permette di tramandare questa pratica attraverso le generazioni e creare socializzazione all’interno del popolo.

Ecco perché si parla di appropriazione culturale.

Un significato molto triste, che però è bene ricordare, è ciò che rappresentavano le treccine durante il periodo di schiavitù in America. Molti schiavi intrecciavano i loro capelli per creare delle vere proprie mappe come via di fuga dalle piantagioni. Così, le trecce africane sono diventate simbolo di resistenza durante la prigionia.

Le donne si riunivano nelle piantagioni per intrecciarsi capelli e nessuno poteva mai immaginare cosa stessero realmente facendo. Questo codice segreto sconosciuto ai padroni permise a tantissimi schiavi di scappare per trovare la libertà.

Queste favolose acconciature nascondono un significato molto profondo per tantissime persone. Abbellimento o simbolo di resistenza, le treccine appartengono ad una cultura millenaria e stupenda che, come tutte le cose meravigliose, è diventata frivola e comune a causa di una moda.

Martina Maiorano

Leggi anche: Sì al riccio perché afro è bello!

Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
Back to top button