Sangiuliano: Tra sfera politica e privata
È diventato il giallo estivo più discusso della politica italiana. Da giorni la vicenda di Maria Rosaria Boccia, la “consulente fantasma” del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
Il caso Sangiuliano: “Neanche un euro è stato speso per la signora Boccia”. Opposizioni all’attacco.
Una difesa a tutto campo, quella del Ministro della cultura.
Il nome della donna, Maria Rosaria Boccia è diventato celebre quando ha ringraziato pubblicamente il Ministro della Cultura per la nomina (smentita dal ministero) a Consigliere per i grandi eventi, al centro del caso Sangiuliano.
La nomina è stata smentita dallo staff del ministro della cultura, ma si è alzato un vero e proprio polverone, diventando un vero e proprio “scandalo” di fine estate, sul quale si sono concentrati tutte le agenzie di informazione.
La linea rivendicata dal Ministro Sangiuliano è sempre la medesima: “Nessun euro pubblico usato per i viaggi di Maria Rosaria Boccia”; tutte le spese sarebbero state fatte da lui in persona, per finanziare i viaggi di colei che era in corsa per diventare sua consulente di eventi. Nomina annullata quando, stando a quanto affermato da Sangiuliano stesso, i rapporti tra i due sarebbero diventati una questione privata.
Ma come da copione, ad ogni intervento del Ministro della cultura, corrisponde la pubblicazione dei post social di Maria Rosaria Boccia, la mail con le carte di imbarco, arrivata da un indirizzo del ministero, così come la telefonata di un dirigente sempre del ministero.
Ieri al tg1 Sangiuliano ha ribadito la propria versione, confessando di avere una relazione con la donna al centro della ribalta in questi giorni e chiedendo scusa sia alla moglie che alla Presidente del consiglio Giorgia Meloni. Ministro in salvo (per ora) ma in lacrime, così ieri durante una diretta con il direttore del Tg1.
Chiede scusa anche al governo, per l’imbarazzo suscitato da un caso che l’attivismo della diretta interessata, potrebbe trasformare in giudiziario.
Si commuove Sangiuliano, rendiconta le spese, sottolinea categoricamente che mai un euro pubblico è stato speso per la diretta interessata che su Instagram gli dà del bugiardo recidivo.
In merito all’ipotesi che possano essere divulgate chat compromettenti, Sangiuliano puntualizza che sarebbe reato. “Il rapporto con Boccia è iniziato poco dopo esserci conosciuti, nei primi giorni di maggio, e si è esaurito a fine luglio: se uscissero chat sulla nostra relazione affettiva si configurerebbe un reato”.
Una situazione imbarazzante, così come il ministro stesso l’ha definita e che ha acceso gli animi, soprattutto dell’opposizione. Intorno al Ministro invece, gli amici, anzi i colleghi di sempre, attualmente al governo. La Meloni stessa che ha respinto le dimissioni, ma anche Matteo Salvini. Donzelli, al termine della riunione dell’esecutivo del partito, interpellato sul caso Sangiuliano, alla domanda se sia stata rinnovata la fiducia al ministro replica “Nessuno l’ha mai tolta”. Ma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è più duro: a Sangiuliano, dice, “certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità”.
Una vicenda nata pochi giorni dopo Ferragosto da un post sui social della diretta interessata, una figura sconosciuta ai più fino a quel momento.
Gossip o verità? Al momento si tratta di una situazione intricata, che lascia spazio a parecchi dubbi e che probabilmente doveva esser discussa in Parlamento e non in diretta tv. Al di là del monologo tenuto in tv ieri sera dal Ministro Sangiuliano, che ricordiamo rappresenta la cultura italiana (o almeno dovrebbe) nel mondo, si spera che la vicenda, iniziata il 26 agosto scorso, possa concludersi presto, e che questa epopea salvi il salvabile.
Sangiuliano si è finalmente dimesso, oggi, 6 settembre 2024
Gerardina Di Massa
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