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Dalla Campania al Friuli, ecco le candidate a Capitale della Cultura 2027

Negli scorsi giorni, sulle pagine ufficiali del Ministero della Cultura sono state annunciate le candidate al titolo Capitale della cultura 2027.

Candidate a Capitale della Cultura 2027

Ad aver superato la prima fase di selezione sono stati 17 comuni, a rappresentare sette regioni italiane. Ecco quali sono:

  • Acerra (provincia di Napoli, Campania) “I Segreti di Pulcinella”: conta circa 58.000 abitanti ed è il terzo comune campano per estensione territoriale;
  • Aiello Calabro (provincia di Cosenza, Calabria) “Ajello terra antica et grossa et nobile et civile…”: piccolo borgo, arroccato sulle colline dell’entroterra tirrenico, abitato da poco più di 1300 persone;
  • Alberobello (provincia di Bari, Puglia) “Pietramadre”: Iarubbèdde in dialetto locale, famoso per i Trulli, bianche costruzioni coniche in pietra ormai note in tutto il mondo;
  • Aliano (provincia di Matera, Basilicata) “Terra dell’altrove”: con 865 abitanti, è noto per aver fatto da scenario al romanzo Cristo si è fermato a Eboli dello scrittore Carlo Levi, che aveva trascorso nel borgo parte del suo periodo di confino;
  • Brindisi (Puglia) “Navigare il futuro”: città portuale, tra il 1943 e il 1944 ebbe, per circa sei mesi, la funzione di capitale d’Italia;
  • Caiazzo (provincia di Caserta, Campania) “La bellezza delle piccole cose”: a 200 metri sul livello del mare, il borgo, con poco più di 5000 abitanti, ospita una delle migliori pizzerie italiane al mondo (per due anni di seguito);
  • Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia) “La bella tra terra e mare”: sulla costa salentina, famosa per la movida giovanile e per il mare cristallino;
  • La Spezia (Liguria) “Una cultura come il mare”: all’estremo levante della regione, è conosciuta per il suo porto e la sua storia militare e ed è la porta d’accesso alle Cinque Terre;
  • Mazzarino (provincia di Caltanissetta, Sicilia) “Mazaris, il grano e le identità plurali”: Mazzarinu in siciliano, dal 2022 fa parte del progetto del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo, famosa per le tradizioni e per le celebrazioni religiose;
  • Morano Calabro (provincia di Cosenza, Calabria) “Morano Calabro: Le Quattro Porte del Sapere. Un Viaggio tra Cultura, Scienza, Natura e Spiritualità”: nella zona settentrionale della provincia, è uno dei principali centri del parco nazionale del Pollino;
  • Pompei (provincia di Napoli, Campania) “Pompei Continuum”: con il suo sito archeologico, dal 1997, è nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, secondo complesso museale più visitato d’Italia;
  • Pordenone (Friuli Venezia Giulia) “Pordenone 2027. Città che sorprende”: è conosciuta come “la città dipinta”, per via dei tanti palazzi affrescati che si possono ammirare nel centro storico;
  • Reggio Calabria (Calabria) “Cuore del Mediterraneo”: città costiera, separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina e resa nota dal Museo Archeologico Nazionale, dove ospita i Bronzi di Riace;
  • Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania) “Incontro tempo”: a 660 metri sul livello del mare, lungo la valle del fiume Ofanto, conta circa 1400 abitanti;
  • Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta, Campania) “Cultura Regina Viarum – Spartacus Resurgit”: eretta con il nome di Santa Maria Maggiore nel 1806, poi modificato nel 1861, sorge sulle rovine dell’antica Capua;
  • Savona (Liguria) “Nuove rotte per la cultura”: centro principale della riviera di Ponente, ricca di architetture religiose, civili e militari;
  • Taverna (provincia di Catanzaro, Calabria) “Bellezza interiore”: situata ai piedi della Sila Piccola, anticamente chiamata Trischene, avrebbe origini leggendarie collegate all’approdo delle sorelle di Priamo in Italia, dopo la distruzione di Troia.

Come si sceglie la Capitale della Cultura?

Ogni comune ha presentato un dossier, contenente un progetto culturale (della durata di un anno), con dettagli su tempo, attività e valutazione di sostenibilità economico-finanziaria. Tutto questo sarà valutato da una giuria, composta da sette esperti indipendenti, che esaminerà le candidature e selezionerà massimo dieci finaliste. Il processo di selezione delle finaliste dovrà essere portato a termine entro il 12 dicembre 2024. Seguirà una fase di ulteriore “audizione” – entro il 12 marzo 2025 – con relativi approfondimenti e il titolo sarà assegnato entro il 28 marzo 2025.

Dal sito ufficiale, ecco l’elenco delle Capitali della cultura fino all’edizione 2025: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015); Mantova (2016); Pistoia (2017); Palermo (2018); Parma (2020-21); Procida (2022); Bergamo-Brescia (2023); Pesaro (2024); Agrigento (2025); L’Aquila (2026).

Perché nasce la Capitale della Cultura?

L’iniziativa Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014, grazie a una proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il modello è quello della, già esistente, Capitale europea della cultura, iniziativa lanciata nel 1985 dal Consiglio dei ministri europei (oggi dell’Unione europea) con lo scopo di promuovere lo sviluppo delle città attraverso attività di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale (architettonico, artistico, paesaggistico e così via), sia materiale che immateriale. Le città italiane che possono vantare questo titolo sono fino ad ora sono: Firenze, nel 1986; Bologna, nel 2000; Genova, nel 2004; Matera, nel 2019 e Gorizia con Nova Gorica, per il 2025.

Stefania Malerba

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Stefania Malerba

Sono Stefania e ho poche altre certezze. Mi piace l’aria che si respira al mare, il vento sulla faccia, perdermi in strade conosciute e cambiare spesso idea. Nel tempo libero imbratto fogli di carta, con parole e macchie variopinte, e guardo molto il cielo.
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