Klimt, il ritratto di Adele Bloch-Bauer I
Gustav Klimt fu un pittore austriaco tra i più famosi della cosiddetta Secessione viennese, il movimento artistico che si diffuse in Austria tra la fine dell’Ottocento ed inizio Novecento.
Nel 1903 Klimt recatosi in Italia, precisamente a Ravenna, ebbe la possibilità di visitare i meravigliosi mosaici presenti in numerosi edifici antichi di questa città.
Rimasto impressionato dalla bellezza e particolarità di queste opere, i cui maestri bizantini che le avevano prodotte, avevano fatto largo uso di tessere vitree in oro e lapislazzuli, caratterizzate da colori sgargianti e intensi, decise di utilizzare anch’egli l’oro nelle sue opere.
Al suo periodo aureo appartiene un dipinto, tra i più celebri della storia dell’arte, il ritratto di Adele Bloch – Bauer I.
Adele Bloch – Bauer apparteneva all’alta società viennese, figlia di un ricco imprenditore, sposò il barone Bauer, appassionata di arte conobbe i migliori artisti ed intellettuali del tempo e fu amica ed estimatrice dell’opera di Klimt a cui commissionò varie opere tra cui il suo celebre ritratto.
Il dipinto creato nel 1907 è un tripudio d’oro che circonda la figura di Adele, ritratta in modo sensuale con le labbra vermiglie e le mani intrecciate. Il volto, il collo e le mani candide spiccano in modo tridimensionale sulla restante parte della tela, ornate da appariscenti gioielli ricchi di pietre preziose.
Il fondo è bidimensionale, costituito da un unico strato d’oro ed anche il vestito riccamente decorato sembra fondersi con esso, con un fitto motivo di disegni, triangoli, spirali, tra cui l’occhio di Horus appartenere alla simbologia egizia. Alle spalle di Adele si notano la poltrona su cui è seduta e la parete anch’essa abbellita con motivi di quadrati, cerchi e spirali.
La lucentezza abbaglia lo spettatore, che si perde in questo turbinio d’oro. Si è rapiti dall’accuratezza dei dettagli e dal volto della donna, di grande fascino e bellezza.
Durante il periodo nazista i Bloch – Bauer, poiché ebrei, furono perseguitati e i loro beni confiscati. Il marito di Adele rimasto vedovo, riuscì a riparare in Svizzera, ma il ritratto finì nella mani dei gerarchi nazisti, compresi i gioielli indossati nel ritratto. La collana infatti entrò in possesso di Goering e fu usata da sua moglie.
Nel testamento Ferdinand Bloch – Bauer lasciò la sua eredità ai nipoti. Nel 2006 la nipote Maria Altman, dopo una lunga e complessa battaglia legale, fu riconosciuta legittima erede e le opere confiscate dai nazisti – poi esposte dal governo austriaco nella Galleria del Belvedere – le furono riconsegnate e vendute da Christie’s a Ronald Lauder. Oggi sono visibili a tutti per suo volere, alla Neue Galerie di New York.
Beatrice Gargiulo
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