Le 12 fatiche di Ercole: la cerva di Cerinea
Nella mitologia greca, Ercole è celebre per le sue imprese eroiche e, in particolare, per le 12 fatiche inflitte come espiazione. Nato con una forza sovrumana, quasi animalesca, Ercole fu vittima di un momento di follia, il cui impatto fu devastante. Questo tragico evento, attribuito a un’insidia orchestrata dalla dea Era, portò l’eroe, figlio di Zeus e Alcmena, a compiere un gesto insensato: l’uccisione dei suoi familiari.
Per espiare la sua colpa e cercare purificazione, Ercole si rivolse all’oracolo di Delfi per ottenere consigli su come procedere. L’oracolo, incarnazione della divinità di Apollo, gli consigliò di recarsi da re Euristeo di Micene, cugino stesso dell’eroe, e sottostare alle sue volontà compiendo una serie di imprese, le celebri 12 fatiche.
Euristeo, temendo la crescente fama e potenza di Ercole, accettò l’incarico dell’oracolo e impose al cugino queste fatiche impossibili, sperando che alla fine fosse egli stesso a trovare la morte. Tuttavia, nonostante la natura apparentemente insormontabile di ciascuna di queste sfide, Ercole dimostrò la propria forza, coraggio e ingegno, superando ogni prova con successo.
La terza fatica di Ercole consisteva nella cattura della Cerva di Cerinea, animale sacro alla dea Artemide motivo per cui era considerata intoccabile dagli uomini, poiché appartenente al regno divino.
La Cerva era incredibilmente veloce e agile, tanto che Ercole dovette inseguirla per un anno intero attraverso diverse regioni della Grecia, senza mai riuscire a catturarla. Dopo un anno di inseguimenti, riuscì finalmente a prenderla viva nei pressi del monte Artemisio, approfittando di un momento in cui l’animale era esausto: le trafisse con una freccia le zampe e la sollevò di peso ripercorrendo così la strada di ritorno.
Artemide e il fratello Apollo si presentarono all’eroe per reclamare l’animale sacro mostrandosi infuriati per il trattamento che Ercole aveva riservato alla Cerva. L’eroe spiegò che stava agendo su ordine del re Euristeo, e non per desiderio personale e per offendere gli dèi. Artemide, placata dalla sincerità dell’eroe, lo lasciò portare la cerva a Micene, a condizione che fosse restituita illesa.
Ancora una volta Ercole supera la prova con pazienza e forza misurata, dimostrando come queste due virtù siano significative per poter superare al meglio gli ostacoli.
Enza Galiano
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Illustrazione di Enza Galiano