Esther Lederberg e la genetica batterica
Esther Miriam Zimmer Lederberg è stata una microbiologa americana.
Specializzata in genetica batterica, ha scoperto il batteriofago fago lambda e il plasmide F, ed ha sviluppato la tecnica della piastratura delle repliche.
Biografia
Esther Zimmer nasce nel Bronx, New York nel 1922. Figlia di Pauline Geller e David Zimmer, cresce in un ambiente ortodosso durante gli anni della Grande Depressione, durante i quali la famiglia attraversa profonde difficoltà economiche; è probabile che il pranzo della piccola Esther fosse spesso una fetta di pane col succo di un pomodoro.
Formazione
Esther frequenta la Evander Childs High School ed ottiene il diploma a soli 15 anni nel 1938. Riceve una borsa di studio che le permette di frequentare l’Hunter College a New York. Inizialmente convinta di voler studiare la lingua francese e la letteratura, cambia idea quasi subito e decide di studiare biochimica. Tutti i suoi docenti provano a farle cambiare idea, consapevoli delle difficoltà che le donne erano costrette ad attraversare per vedere il loro lavoro riconosciuto nelle scienze.
Esther, fortunatamente, non li ascolta. E diventa una delle più brillanti scienziate del ventesimo secolo.
Lavora come assistente di ricerca al New York Botanical Garden con il patologo Dodge ed ottiene la laurea cum laude in genetica nel 1942.
Lavora ancora come assistente di ricerca, stavolta affiancando Alexander Hollaender al Cold Spring Harbor Laboratory. Pubblica il suo primo lavoro in genetica e nel 1944 vince un’altra borsa di studio che le dà l’opportunità di lavorare all’università di Standford come assistente di George Beadle ed Edward Tatum. Successivamente, studia con la guida di Cornelius Van Niel alla Hopkins Marie Station e continua gli studi accademici nel 1946 con una tesi intitolata “Mutant Strains of Neurospora Deficient in Para-Aminobenzoic Acid”.
Sempre nel 1946 sposa Joshua Lederberg, un vecchio studente di Tatum. Si trasferiscono definitivamente vicino l’Università del Wisconsin quando Joshua accetta lì l’incarico di professore.
È all’Università del Wisconsin che Zimmer riceve il dottorato sotto la supervisione di R. A. Bink con una tesi intitolata “Genetic control of mutability in the bacterium Escherichia coli.” Riceve ancora un’altra borsa di studio che le permette di fare ricerca al National Cancer Institute dal 1946 al 1949.
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EFFETTO MATILDA
Purtroppo, l’Effetto Matilda è stato una costante nella vita di Esther Zimmer Lederberg.
Mente geniale che si è inserita in un campo scientifico quasi completamente dominato da uomini, Esther ha dovuto sempre lottare affinché le fossero riconosciuti i giusti meriti professionali.
Esther è stata spesso ostacolata nei suoi lavori di ricerca. Ad esempio, il suo relatore di tesi non le ha permesso di effettuare altri studi ed esperimenti sul fago lambda ed il Plasmide F prima della conclusione del percorso di dottorato. Le è stato vietato di partecipare all’elaborazione di un capitolo di un libro sulla biologia molecolare intitolato Phage and the Origins of Molecular Biology nel 1966; la storica della scienza Prina Abir-Am ha attribuito tale esclusione ad una imponente discriminazione di genere negli anni Sessanta del Novecento.
Il genetista italiano Luigi Luca Cavalli-Sforza, con cui Esther ha collaborato per dei progetti di ricerca, ha affermato:
“Dr. Esther Lederberg has enjoyed the privilege of working with a very famous husband. This has been at times also a setback, because inevitably she has not been credited with as much of the credit as she really deserved […]”.
Ed è esattamente ciò che è accaduto. Molte ricerche condotte indipendentemente da Esther ed altre condotte insieme al marito Joshua sono state, inizialmente, interamente attribuite solo a Joshua Lederberg.
La mancanza di riconoscimento per lo sviluppo di una NUOVA tecnica colloca Esther Zimmer nella lunga lista di scienziate eccezionali che sono state sempre considerate in quanto mogli, sorelle, amanti, figlie di scienziati uomini, e mai in quanto scienziate e ricercatrici indipendenti. Infatti, quando i centri di ricerca e la commissione del Premio Nobel si interessano a Joshua (che lo vincerà nel 1958), notano Esther solo in quanto moglie, definendola “assistente di ricerca”.
Ma Esther non era la sua assistente di ricerca. Esther era una ricercatrice geniale, indipendente, coraggiosa. E bravissima.
Joshua Lederberg ha vendicato la bravura ed i lavori della moglie Esther solo in pochissimi casi. E, sospiro di sollievo, hanno divorziato nel 1968!
Momento di lezione: prendiamo Esther come esempio. Allontaniamoci da chi sceglie di non valorizzarci, apprezzarci e spronarci.
Esther Lederberg è stata una voce chiara e potente durante il femminismo della seconda ondata, un periodo di attivismo femminista iniziato negli anni Sessanta negli Stati Uniti.
Ha lottato, insieme a due colleghe, per ottenere la carica di professoressa di ruolo all’Università di Standford. Carica che, ovviamente, Joshua Lederberg aveva ottenuto molto prima. Fingiamoci sorpresi.
Esther ha dovuto combattere per continuare ad insegnare all’Università di Standford dopo il divorzio. Come se la sua genialità dipendesse dal cervello dell’ex marito, praticatamene. Fingiamoci sorpresi pure qua.
Con l’avanzare dell’età, l’Università inizia ad affidarle posizioni di grado più basso, e lei resta come insegnante del dipartimento di microbiologia medica.
Conclusioni
Esther è stata una vittima dell’Effetto Matilda per tutta la vita. Eppure, questo non l’ha fermata. Essere considerate sempre un passo indietro è scoraggiante, ingiusto ed umiliante, ma Esther ha deciso di non arrendersi. E menomale, altrimenti la scienza avrebbe subìto una grave perdita, e io non avrei avuto il privilegio di raccontarvi la sua storia.
Ormai lo sapete, mi piace la speranza, quindi cerco sempre di concludere gli articoli con una nota positiva. In questo caso, vi dirò che Esther si è risposata con Matthew Simon, un ingegnere che condivideva con lei la passione per la musica. Esther, infatti, è stata una musicista per tutta la vita, specializzata nella “early music” ossia musica medievale, del Rinascimento e del Barocco.
Amava la letteratura, in particolare Dickens e Austen.
Viva Esther. Viva la scienza. E viva la musica.
Marcella Cacciapuoti
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